La Regione Campania ha notificato oggi pomeriggio alla Presidenza del Consiglio dei Ministri il ricorso con il quale chiede alla Corte Costituzionale di dichiarare la illegittimità costituzionale della legge Calderoli sull’autonomia differenziata.
A sostegno della richiesta, il ricorso si articola in quindici motivi, riferiti sia al procedimento delineato dalla legge Calderoli per la sottoscrizione delle intese con le singole Regioni, sia ai contenuti e agli effetti delle stesse intese e ai presupposti per l’attribuzione di forme di autonomia più ampie, connessi alla determinazione dei Lep.
Sono cinque i principali motivi di illegittimità della legge Calderoli denunciati dalla Regione Campania (rappresentata dal professor Francesco Marone, Ordinario di Diritto costituzionale, in affiancamento all’Avvocatura regionale).
Nel ricorso, in particolare, si denuncia “che la legge consente una devoluzione di competenze alle Regioni così ampia ed incontrollata, anche in materie riguardanti diritti fondamentali e servizi di civiltà, come la sanità, la scuola pubblica, la previdenza integrativa, la protezione civile, da minare la stessa sovranità dello Stato e rompere l’unità nazionale e l’eguaglianza dei cittadini delle diverse aree del Paese”.
(fonte: Ansa)