Non c’è pericolo che Jannik Sinner perda la prima posizione nella classifica Atp del tennis mondiale, nonostante i 400 punti che gli sono stati tolti a seguito della positività ad uno steroide anabolizzante a marzo, quelli della semifinale nel torneo di Indian Wells.
Infatti la tesi della contaminazione involontaria e accidentale dal clostebol contenuto in una pomata è stata ritenuta fondata. Quindi, l’azzurro conserva quasi 2mila punti di vantaggio sul secondo del ranking, proprio alle porte del quarto e ultimo slam della stagione, lo US Open.
Tuttavia alcuni quotidiani esteri hanno commentato con ironia la vicenda, come il francese ‘L’Equipe’:
“Positivo al controllo a marzo, innocente cinque mesi dopo: il caso Sinner viene alla luce e suscita interrogativi. L’Itia (Agenzia internazionale di integrità del tennis), incaricata dell’antidoping nel tennis ha annunciato martedì che l’italiano Jannik Sinner, numero 1 mondiale e recente vincitore del Masters 1000 di Cincinnati, era risultato positivo per due volte a marzo ad uno steroide anabolizzante, prima di essere dichiarato innocente da un tribunale indipendente, Sports Resolution, secondo il quale non aveva alcuna colpa e non aveva commesso alcuna negligenza”.
Rincara la dose ‘The Athletic’, che ha così titolato:
“Jannik Sinner riceve una sanzione antidoping dopo dei test positivi al clostebol, una sostanza proibita. Un tribunale, a seguito di un’indagine antidoping, non ha riscontrato ‘colpa o negligenza’ da parte dell’italiano”.