“T’ho incrociata alla stazione
che inseguivi il tuo profumo
presa in trappola da un tailleur grigio fumo
i giornali in una mano e nell’altra il tuo destino
camminavi fianco a fianco al tuo assassino.”
– Fabrizio de André, ‘Se ti tagliassero a pezzetti’, 1981
44 anni dalla strage di Bologna del 2 agosto 1980. Una strage di sicura matrice neo-fascista. Una macchia ancora nitida nella storia della Repubblica d’Italia. Solo la verità senza ombre potrà portare alla giustizia.
A tal proposito, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha detto di vivere questo triste anniversario “con profondi sentimenti di solidarietà, quarantaquattro anni dopo l’attentato, ci uniamo ai familiari delle vittime e alla Città di Bologna, teatro di una spietata strategia eversiva neofascista nutrita di complicità annidate in consorterie sovversive che hanno tentato di aggredire la libertà conquistata dagli italiani. A Bologna si consumò uno degli eventi più tragici della nostra storia repubblicana”.
“La memoria non è soltanto un dovere – sottolinea il Capo dello Stato – ma è l’espressione consapevole di quella cittadinanza espressa nei valori costituzionali che la violenza terroristica voleva colpire e abbattere”.
“A Bologna si consumò uno degli eventi più tragici della nostra storia repubblicana. Una ferita insanabile, monito permanente da consegnare alle giovani generazioni unitamente ai valori della risposta democratica della nostra Patria, che hanno consentito il riscatto e, nell’unità della nostra comunità, la salvaguardia del bene comune”, conclude.