CAIVANO – In virtù del fatto che la legalità deve essere praticata e non predicata, visto che la vecchia classe dirigente a Caivano continua imperterrita a restare in “complice” e “connivente” silenzio e dato che la società civile continua ad avere molta paura dei “mammasantissima” della politica per schierarsi in prima persona a favore e in tutela del proprio territorio, stamattina voglio raccontarvi una bella storiella del tutto caivanese legata ad un vecchio sistema che anche la Commissione Prefettizia continua a servirsene e ad alimentare.
La storiella riguarda l’insabbiamento delle pratiche nel settore Urbanistica e Patrimonio. Oramai è risaputa la mia inchiesta sul ranch di proprietà della Sottosegretaria al Consiglio dei Ministri Pina Castiello (leggi qui – qui – qui e qui).
All’indomani della pubblicazione di questi miei editoriali la vicenda è stata interessata dalla Procura della Repubblica e da lì sono partite le indagini da parte della Polizia Locale, delegata dalla Procura in qualità di Polizia Giudiziaria.
Alcuni agenti della Polizia Locale si recano sul posto per accertamenti sull’Immobile il giorno 23 dicembre 2024 insieme al geom. Migliaccio Matteo, istruttore tecnico investito dal Responsabile del V Settore Fioravante Giordano. Pur dichiarando di non essere stati in grado di accedere a tutte le parti dell’immobile per “motivi privati della proprietà”, asseriscono che da questo accertamento non sono emerse difformità piano-volumetriche e di destinazione come assentite del titolo rilasciato per la parte dell’immobile perlustrato. Il verbale firmato dall’istruttore Migliaccio e dal Responsabile Giordano viene protocollato il giorno dopo, il 24 dicembre 2024.
Passano le festività natalizie ed evidentemente il capitone o il pandoro fanno venire qualche senso di colpa al Responsabile Fioravante Giordano, tanto è che il 2 Gennaio 2025, al primo giorno di lavoro dopo le feste, il solerte responsabile, richiamando l’accertamento di cui sopra, protocolla un altro verbale. Stavolta “magicamente” su questo procedimento che riguardano le indagini sull’immobile di proprietà della famiglia Castiello parte una verifica catastale e compaiono alcuni atti d’ufficio che poi vedremo nello specifico. Asserendo di nuovo di non essere stati in grado di perlustrare l’intero immobile e sulla scorta dei documenti rilevati comunica al Comandante della Polizia Locale Tito Giglio, alla Sovraordinata Arch. Teresa Ricciardiello e all’intera Commissione Straordinaria che, ai fini di una verifica completa della corrispondenza e conformità urbanistica con i titoli rilasciati, è necessario effettuare un ulteriore sopralluogo di accesso all’intera area interna ed esterna allo stesso.
Le indagini della Procura intanto procedono ma da queste parti non si effettua alcun altro sopralluogo. Ma la patata bolle tra le mani di Fioravante Giordano e considerate le attenzioni sul tema da parte nostra, l’ex Responsabile del V settore non può restare con le mani in mano senza dimostrare di proseguire sull’argomento, così decide di prendere tempo e lo fa chiedendo un parere legale all’Avvocatura di Stato nella persona del Sovraordinato Avv. Mariano Valente ponendo a quest’ultimo sei quesiti e mettendo a conoscenza di tale richiesta anche la Commissione Straordinaria e il Segretario Generale del Comune di Caivano.
Lavoro facilissimo per l’Avv. Valente dato che all’interno della relazione che precede le sei domande sono già riportate le risposte, avendo accuratamente dettagliato tutte le difformità presentate nella documentazione inerente suddetto fabbricato e che in parole povere cercherò di illustrare di seguito.
Agli atti d’ufficio sono stati rinvenuti una Concessione Edilizia del 28 febbraio 2003 avente ad oggetto “Costruzione di una casa colonica composta da un piano seminterrato, un appartamento al piano terra-rialzato e n.2 appartamenti al piano primo”; una DIA del 19 marzo 2007 per lavori di ristrutturazione e di finimento del locale adibito a ricovero temporaneo di animali (cd Stalla); una SCIA in sanatoria del 24 dicembre 2018 per la realizzazione di piscina perimetrale; un Permesso di Costruire in Sanatoria del 3 agosto 2022 per la realizzazione di un sottotetto praticabile non abitabile al secondo piano di pertinenza del piano sottostante, nonché ampliamento del 20% della volumetria esistente.
L’area ricade in zona E2 diciplinate dalle vigenti N.T.A. ai sensi degli art. 47 e 49 ma agli atti è stata rinvenuta una copia delle N.T.A. in formato PDF che riporta in parte all’articolo 47 una dicitura diversa in ordine alle concessioni e alla volumetria massima. Praticamente secondo la N.T.A. vigente non si può andare oltre i 500 mc, mentre il progetto redatto a cura del Arch. Armando Romano utile alla concessione rilasciata alla coltivatrice diretta Sig.ra Faiola Maria Teresa (mamma della Sottosegretaria Pina Castiello) presenta una volumetria totale di 1912,54 mc.
Inoltre c’è da sottolineare che l’istanza per il Permesso di Costruire in sanatoria rilasciato il 3 agosto 2022, viene presentata il giorno 28 luglio 2022, praticamente un’autorizzazione rilasciata in tempi record. La più celere della storia dell’Urbanistica mondiale se mettiamo pure che tra il 28 luglio e il 3 agosto 2022 ci sono solo tre giorni lavorativi per lo mezzo. Poi andiamo a spulciare meglio i documenti e scopriamo che il rilascio avviene da parte dell’allora Responsabile del Settore Vincenzo Zampella. Quest’ultimo imputato nel processo delle estorsioni e tangenti da parte del clan egemone sul territorio che ha visto oltre al suo arresto anche quelli di un assessore, un Consigliere comunale e altri sette camorristi.
Peccato però che Vincenzo Zampella non sia stato così solerte quanto Fioravante Giordano compulsato dalla Procura che sull’istanza inoltrata dal tecnico si accorge di varie difformità tra cui l’altezza massima del sottotetto non rispettata sia nell’intradosso di colmo sia in quello dell’imposta della falda unica inclinata, inoltre per la stessa autorizzazione non sono stati versati contributi di costruzione e non è presente agli atti l’atto notarile inerente il vincolo di destinazione.
Poi nella relazione presentata all’Avv. Valente e alla Commissione Straordinaria c’è un passaggio molto importante che lascia a pochissime interpretazioni e che recita: “Per quanto riguarda il calcolo della volumetria non si tiene conto che rispetto alla C.E. del 2003 l’immobile riporta un’altezza pari a 7,40 e non più 6,40 mt. Ciò è dovuto dal fatto che il Piano interrato fuoriesce di 1,00 mt fuori terra. Si tratterebbe pertanto di una sanatoria per difformità totale dell’immobile”.
A seguito di tale relazione si chiede all’Avvocatura di Stato se sono state richiamate le giuste leggi e se è stata fatta giusta interpretazione. Fermo restando che al di là delle interpretazioni il metro non mente e così neanche le immagini satellitari che ci raccontano che nel 2003, anno ultimo utile per qualsiasi sanatoria, in quell’area esisteva solo un piccolo casolare.
Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo siamo venuti a conoscenza che l’Avv. Valente ha anche ottemperato al suo compito, peccato però che le risposte ai quesiti siano state inviate attraverso un protocollo secretato all’ex Responsabile Fioravante Giordano e alla terna commissariale prefettizia amministratrice del Comune di Caivano.
Terminati i suoi primi sei mesi di lavoro all’ente gialloverde, l’Arch. Fioravante Giordano, senza nemmeno dare il preavviso – il Contratto di lavoro e la legge glielo consentono – scappa via a gambe levate senza neanche riportare tutto quanto descritto in questo editoriale in una relazione di passaggio di consegne al prossimo responsabile che verrà. Praticamente l’attuale Responsabile del V settore ad interim Giovanni Tuberosa è all’oscuro di tutto ciò e il prossimo Responsabile che sicuramente sarà scelto a breve da una graduatoria a scorrimento avrà la stessa defezione.
Allora l’appello dei caivanesi, affinché su questa vicenda sia fatta luce, è rivolto principalmente alla terna commissariale capitanata dal Prefetto in quiescenza Filippo Dispenza che durante il suo passato recente lontano da Caivano ha già dimostrato, forse anche in buona fede, di nascondere bene fatti e misfatti (leggi qui) dato che è stato condannato per patteggiamento dalla Corte dei Conti per danno erariale. Quindi nella speranza che stavolta, a Caivano, non si vogliano tutelare gli interessi di una Sottosegretaria di Governo è possibile sapere che cosa se ne voglia fare di questi abusi edilizi? Filippo Dispenza se ci sei batti un colpo!