CASORIA – In merito alla notizia battuta questa mattina anche dalla nostra testata (leggi qui) inerente i sei arresti per abusi sessuali perpetrati ad Afragola e che hanno visto l’arresto anche di due frati francescani appartenenti al Santuario Sant’Antonio di Afragola, il direttore di Minformo Mario Abenante attraverso i suoi profili social, forse, anche in maniera provocatoria invita il parroco del Parco Verde Maurizio Patriciello ad esprimersi e a rilasciare la sua opinione su questa triste ed amara vicenda.
Di seguito il testo del suo post: “Maurizio Patriciello visto che da tuttologo mette bocca su tutto, credo che lei in questo campo sia davvero competente (da uomo di chiesa) meno in quello sportivo e in campo transgender. Quindi faccia comprendere all’Italia intera cosa pensa di questo scandalo! Siamo curiosi!”.
Curiosi noi della redazione sul perché abbia sentito l’esigenza di sapere l’opinione del parroco Patriciello gli abbiamo posto il quesito e davanti ai nostri taccuini il direttore risponde così: “vabbè è risaputo che le opinioni del parroco sono sempre in netto contrasto con le mie, ma il mondo è bello proprio per questo, e guai se non ci fossero divergenze di opinioni ma non amo quando ci si serve di un opportunistico doppiopesismo, sia da parte dei personaggi pubblici, come in questo caso possa servirsene Patriciello, sia che lo possano usare i colleghi della Stampa nazionale. Mi spiego: perché mettere bocca su tutto, considerare il prete del Parco Verde onnisciente, interrogarlo sul crollo delle vele di Scampia, diffondere la sua opinione a mezzo social sulla questione transgender nell’incotro olimpionico di boxe tra Angela Carini e l’algerina Imael Khelif e poi tacere o la stampa non lo interroga, su un fatto così clamoroso, grave ed efferato come la violenza sessuale, stavolta non praticata da orchi del Parco Verde – quando invece erano del Bronx – ma da due frati francescani? Eppure non si hanno notizie di lauree in ingegneria o sociologia né tanto meno ci si ricorda un Patriciello pugile, ma sappiamo tutti che di “mestiere” o di vocazione fa il prete. Allora perché parlare o far parlare di cose di cui non si possiede conoscenze né competenze e si tace su un tema che riguarda la Chiesa, ambiente molto conosciuto dal prete che da sempre denuncia le violenze sessuali… dei semplici cittadini?”
Nel corso della nottata, i Carabinieri di Trento sono intervenuti in un appartamento di Mezzolombardo ove un uomo, 46enne bosniaco, era stato accoltellato mortalmente dal figlio di 19 anni.
Sembrerebbe che il ragazzo, Bojan Panic, sia intervenuto per difendere la propria madre che in quel frangente stava subendo un’aggressione da parte del marito, Simeun Panic.
Il ragazzo, rimasto sul posto, è stato arrestato nella flagranza del reato di omicidio.
Sono in corso accertamenti a cura del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale coordinati dal pm di Trento per ricostruire l’esatta dinamica dell’evento e meglio delineare il contesto. La madre deve essere sentita.
La famiglia, di origine bosniaca, era arrivata in Italia da molti anni, quando il Bojan era ancora un bambino. Prima di trasferirsi a Mezzolombardo vivevano a Lavis, in Trentino.
All’Arma non risultano denunce per maltrattamenti.
Il Questore di Napoli, Maurizio Agricola, su proposta del Commissariato Vomero, ha disposto la sospensione per 60 giorni dell’attività di locazione turistica pura nei confronti di una struttura ricettiva in zona Arenella.
In particolare, il 14 marzo scorso, gli agenti del locale commissariato erano intervenuti presso la struttura in questione poiché una coppia aveva segnalato la presenza di due telecamere occultate nella stanza in cui era ospite.
Giunti sul posto, i poliziotti avevano riscontrato la presenza delle 2 microcamere funzionanti sia nel bagno che nella camera da letto. In quella circostanza, gli operatori avevano denunciato il proprietario per diffusione di riprese e registrazioni fraudolente. Il provvedimento è dunque finalizzato a scongiurare un concreto pericolo per l’ordine pubblico e per la sicurezza dei cittadini.
Incidente intorno alle 14.00 di oggi all’esterno della sede Regionale di Palazzo Armieri a via Marina pochi metri dopo lo svincolo di via Duomo in direzione centro città.
Fortunatamente solo danni alle vetture e qualche escoriazione per gli automobilisti coinvolti; situazione che ha comunque necessitato dell’intervento dei soccorsi sanitari arrivati sul posto circa mezz’ora dopo.
Soccorritore d’eccezione, il deputato Francesco Emilio Borrelli che si trovava casualmente sul posto mentre era intento a documentare alcuni fenomeni di degrado urbano nell’area circostante. Subito dopo il tamponamento a catena Borrelli è intervenuto in soccorso di una delle vittime coinvolte nell’incidente chiamando i soccorsi.