Quattro capitani della Guardia di Finanza “legati” a una giovane allieva. La studentessa sarebbe stata maltrattata dai graduati e per uno di loro, ricade l’accusa di violenza sessuale. A far da sfondo, un test e un baratto: favori sessuali in cambio di voti all’interno della Scuola ispettori e sovrintendenti delle fiamme gialle de L’Aquila.
Le indagini del pm avrebbero fatto emergere ancora altro: il caso potrebbe non riguardare una singola allieva, ma molte altre.
Secondo la tesi degli investigatori, il capitano “l’attirava nella propria abitazione con la promessa di fornirle le risposte ad un test d’esame“ ma “in casa l’aggrediva, la violentava. Nel corso della violenza il capitano si vantava di aver avuto rapporti con numerose allieve”. Per gli inquirenti, i quattro ufficiali “promettevano, in cambio di prestazioni sessuali, aiuti per il superamento degli esami del corso”.
“Lividi, ecchimosi sui glutei con frasi di godimento ad accompagnare il tutto, del tipo “Questo è solo un assaggio di quello che ti farò provare se sabato non ti farai punire, passeremo tutta la giornata insieme a scopare. Non hai tatuaggi? Te lo lascio io il segno”. Queste le frasi che sarebbero state pronunciate nei confronti di altre studentesse che non sono ancora state identificate. Inoltre, i quattro si scambiavano commenti e apprezzamenti volgari nelle chat di gruppo di whatsapp.
I vertici della Guardia di Finanza hanno subito trasferito gli ufficiali indagati in altri comandi, lontani dall’Abruzzo. La battaglia in tribunale è più vicina che mai e due dei quattro indagati hanno nominato dei legali esperti, come Cesare Placanica e Augusto La Morgia.
(fonte: leggo.it)