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Cronaca

‘Alleanza di Secondigliano’, usura ed estorsione: nove arresti

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Nove persone, accusate a vario titolo dei reati di usura ed estorsione, per alcuni aggravati dal metodo mafioso, sono stati arrestati dalla Polizia di Stato a Napoli al termine di indagini coordinate dalla Dda.

Per quattro il gip ha disposto l’arresto in carcere mentre per i restanti cinque la misura cautelare comminata è stata i domiciliari.

L’attività investigativa degli agenti della Squadra Mobile e dei Commissariati Scampia e Secondigliano, è partita dalla denuncia presentata lo scorso 3 giugno da due commercianti, gestori di una ditta per la vendita di articoli di carta, i quali hanno denunciato di aver richiesto, a partire dal giugno 2023, a causa delle difficoltà economiche relative alla gestione dell’attività, ingenti prestiti ad alcuni degli indagati, che avrebbero dovuto restituire con interessi usurari. Non riuscendo nel tempo a far fronte a tali debiti, sono stati costretti a richiedere ulteriori prestiti con tassi sempre maggiori ad altri indagati, fino ad arrivare a rivolgersi a soggetti di elevata caratura criminale, appartenenti alla famiglia malavitosa dei Licciardi, componente di rango della federazione mafiosa chiamata “Alleanza di Secondigliano”. Non riuscendo a versare le somme periodicamente richieste dai vari indagati, le due vittime si sono determinate a denunciare per porre fine alle condotte minatorie subite mediante continue vessazioni e minacce.

Le attività investigative, condotte attraverso le escussioni delle persone informate sui fatti, le individuazioni fotografiche e basate anche sulle analisi delle immagini e degli audio forniti dai denuncianti, oltre che dei tabulati telefonici, hanno consentito di riscontrare le dichiarazioni delle vittime, permettendo di raccogliere elementi probatori a carico degli indagati.

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Cronaca

Napoli, 28enne si toglie la vita in carcere: i dettagli

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Tragedia avvenuta nel carcere di Poggioreale a Napoli, dove questa notte un 28enne si è tolto la vita. Si tratta del quarto suicidio dall’inizio dell’anno a Poggioreale, l’undicesimo in tutta la regione.

Ecco il commento del Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello:

“Il sistema penitenziario è sull’orlo del baratro, una strage continua, ma la politica tace ed è assente. Nessun argine da provvedimenti governativi o parlamentari, solo populismo mediatico e penale anche contro la dignità delle persone detenute, dei diversamente liberi. Celle sovraffollate e tensione alle stelle, condizioni difficili che favoriscono atti di autolesionismo, scioperi della fame, scioperi sanitari. Nessun commento pubblico sui suicidi di Stato, che interrogano anche l’opinione pubblica. Ci sono omissioni di Stato, questi suicidi e gli atti di autolesionismo e le proteste rilevano un quadro inquietante che è sotto gli occhi di tutti. Indignarsi non basta più”.

Poi, conclude: “Dall’inizio dell’anno ad oggi sono 1842 i tentativi di suicidio, 11503 gli atti di autolesionismo. Tra gli 81 detenuti che si sono suicidati l’età media è di 40 anni, tra questi 8 avevano un’età compresa tra i 18 e 25 anni”.

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Cronaca

Agguato di camorra a Casoria, feriti due uomini vicini al clan: i particolari

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Attimi di paura a Casoria, dove nel tardo pomeriggio di ieri alcuni banditi hanno esploso colpi d’arma da fuoco in via Salvo D’Acquisto.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia locale, a seguito di una segnalazione dagli ospedali di Frattamaggiore e Acerra dove erano arrivati i due feriti: si tratta del 58enne Salvatore Barbato e del 40enne Mauro Sorrentino.

In particolare il primo sarebbe stato poi trasferito al Cardarelli di Napoli per alcuni colpi subiti al braccio, al polmone e al gluteo, e dov’è stato sottoposto a intervento chirurgico. Invece il secondo è stato colpito al braccio destro senza riportare particolare conseguenze, che gli hanno consentito di essere dimesso.

Intanto gli inquirenti battono la pista dell’agguato, poiché i due feriti sarebbero vicini al clan Moccia.

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Cronaca

Tragico incidente in parapendio, morto un uomo: grave la figlia

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Tragico incidente avvenuto a sul lungomare di Ponente a Milazzo, in provincia di Messina, nel quale un uomo è deceduto per arresto cardiaco dopo essere precipitato con il parapendio.

Non c’è stato niente da fare per lui, nonostante gli immediati soccorsi e il trasporto all’ospedale Fogliani, dove le sue condizioni si sono aggravate irrimediabilmente conducendolo alla morte.

La figlia che era con lui durante il volo in parapendio è stata trasportata in elisoccorso al Policlinico di Messina, dove le sue condizioni sono gravi e resta in prognosi riservata, poiché nell’impatto ha perso un piede.

Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Messina, i quali hanno prestato soccorso ai due provvedendo anche al loro trasporto in luoghi sicuri in attesa del personale medico.

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