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Cronaca

Sequestrati ormeggi abusivi a Ischia, denunciato un responsabile

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Il Reparto Operativo Aeronavale di Napoli nell’ambito della intensificazione dei servizi di polizia economico finanziaria e per la tutela dell’ ordine e sicurezza pubblica disposti dal Comando Generale nelle località a più alta vocazione turistica, conformemente alle indicazioni del Ministero degli Interni, nella mattinata odierna ha sequestrato nel Comune di Ischia, davanti alla spiaggia di San Pietro, uno specchio acqueo di 10.000 mq occupato abusivamente da circa 60 imbarcazioni ivi ormeggiate al gavitello. Gli accertamenti, svolti di concerto con i militari della locale Compagnia, hanno consentito di appurare l’occupazione “sine titulo” di un’area più ampia della concessione (8.700 mq), generando un volume d’affari in nero pari a circa € 500.000 a stagione estiva.

Per quanto precede, il concessionario è stato deferito alla competente Autorità Giudiziaria per occupazione abusiva del demanio marittimo; la componente territoriale procederà ai conseguenziali approfondimenti di natura fiscale mentre il Comune di Ischia valuterà la possibilità di revocare la concessione attese le gravi irregolarità riscontrate che vanno ad alterare l’equilibrio del mercato a danno di quanti operano nel settore della nautica da diporto nel rispetto delle regole. E’ al vaglio degli inquirenti la posizione dei proprietari delle imbarcazioni che hanno dovuto sgomberare l’area per la quale è stato intimato all’occupante l’immediato ripristino dello stato dei luoghi e cioè la rimozione di tutti i gavitelli con relativi “corpi morti” e catenari. I controlli della Fiamme Gialle saranno intensificati nelle prossime settimane su tutto il territorio regionale in concomitanza con i picchi di affluenza che si prevedono nel periodo di Ferragosto.

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Cronaca

Milano, spara il fratello alla gamba durante una lite: 46enne in manette

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La Polizia di Milano ha eseguito un’ordinanza cautelare applicativa degli arresti domiciliari con adozione dei mezzi elettronici nei confronti di un cittadino italiano, 46 anni, accusato dei reati di lesioni personali gravi pluriaggravate e porto abusivo in luogo aperto al pubblico di arma comune da sparo. 

Era lo scorso 7 maggio quando l’uomo avrebbe estratto una pistola e ferito il fratello 32enne al culmine di una lite, avvenuta all’interno del cortile condominiale. Pertanto il ferito fu portato d’urgenza all’ospedale San Carlo di Milano, dove è stato ricoverato in codice rosso riscontrando la frattura del femore. L’uomo, difatti, è stato sottoposto a un intervento chirurgico ed è rimasto ricoverato per circa 40 giorni.

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Cronaca

Perù, bus di turisti si schianta durante un’escursione: ferite 30 persone

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Attimi di paura in Perù, dove stamane un autobus si è schiantato mentre scendeva dall’antica cittadella Inca di Machu Picchu. In particolare, sono rimasti gravemente feriti tredici italiani e altri turisti a bordo del mezzo.

Stando alle prime informazioni, l’autista avrebbe perso il controllo del veicolo precipitando dalla strada di montagna a zigzag, che collega il sito storico con la città turistica di Aguas Calientes, scivolando per circa 15 metri. In totale ci sono 30 turisti feriti. 

Ecco quanto riferito dalla Farnesina in una nota:

“L’ambasciata d’Italia a Lima, in stretto raccordo con la Farnesina, si è attivata per fornire la massima assistenza consolare ai connazionali ed è in contatto con i familiari”.

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Cronaca

Concorso in corruzione, la Procura chiede 4 anni e mezzo per il patron della Salernitana Iervolino

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Guai seri per il patron della Salernitana, Danilo Iervolino, accusato di corruzione in relazione ad un accordo per favorire la scissione di un patronato.

Contestualmente, il Pm di Napoli Henry John Woodcock ha chiesto cinque anni di reclusione per Francesco Cavallaro, segretario generale Cisal, e quattro anni e mezzo proprio per Danilo Iervolino. Chiesta invece l’assoluzione per l’avvocato Fimmanò.

Secondo l’accusa, nel 2019, in cambio del parere favorevole del ministero del Lavoro alla scissione del patronato Encal-Inpal, Cavallaro avrebbe ottenuto l’assunzione del figlio presso l’Università telematica Pegaso, allora di proprietà di Iervolino. Dalle indagini è peraltro risultata una serie di favori scambiati tra i due.

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