“Questo non è un semplice mestiere, ma una vera e propria missione: non si può lavorare guardando l’orologio perché in gioco ci sono le vite dei pazienti”, lo ha detto il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca.
Circa 150 operatori sanitari, abituati a convivere con il precariato, oggi possono festeggiare il traguardo di un contratto a tempo indeterminato. Trattasi di assistenti sociali, neuropsicomotricisti, funzionari in scienze motorie, sociologi, infermieri pediatrici fisioterapisti, educatori professionali, biologi nutrizionisti, logopedisti, operatori in scienze dell’educazione, operatori informatici, ostetrici, infermieri professionali, operatori sociosanitari, tecnici della prevenzione.
Un’occasione che ha permesso a De Luca di fare il punto della situazione della sanità nell’intera area della Napoli 3 Sud. Partendo da un dato: “Senza medici, non si può pensare di mantenere aperti i pronto soccorso”.
Anche il direttore generale dell’Asl 3 Giuseppe Russo ha detto la sua: “La riduzione del precariato è stata tra i principali obiettivi che ci siamo dati come direzione fin dal nostro insediamento. La condizione di precarietà è deleteria sul piano personale per chi la vive, ma è anche un ostacolo significativo per la programmazione aziendale e per il miglioramento della qualità dei servizi offerti”.