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Cronaca

San Pietro a Patierno (Na), Maria Carmine Di Chiara è scomparsa dal 16 luglio

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Presso gli uffici del comando di polizia, l’Ufficiale di Polizia Giudiziaria ha raccolto la denuncia di scomparsa presentata dalla sorella della persona irreperibile. Di seguito i dettagli della denuncia:

La denunciante, sorella di Maria Carmine Di Chiara, nata a Napoli il 13/03/1980, ha riferito che il marito di Maria, Gennaro, si è presentato presso la sua abitazione intorno alla mezzanotte per informarla della scomparsa della moglie. Secondo quanto riportato da Gennaro, Maria non era presente in casa al momento del suo rientro dal lavoro alle 20:30, dopo che sua madre Rita gli aveva riferito che Maria non era in casa al mattino.

La denunciante ha tentato di contattare la sorella al cellulare, che inizialmente squillava ma successivamente risultava spento. Non vedendo né sentendo Maria dal 16/07/2024, la denunciante ha deciso di recarsi presso la polizia per denunciare la scomparsa. Maria non è mai uscita da sola e soffre di disturbi psichici per cui era in cura presso l’ASL di Napoli Secondigliano. Nonostante i suoi problemi di salute mentale, Maria non aveva mai manifestato intenzioni suicide o comportamenti estremi, e non aveva mai fatto uso di sostanze stupefacenti o alcol.

Descrizione della Persona Scomparsa: Nome: Maria Carmine Di Chiara; Data di Nascita: 13/03/1980; Altezza: 160 cm; Peso: 70 kg; Capelli: castani; Occhi: castani; Corporatura: media; Segni particolari: nessuno.

Maria soffre di disturbi psichici da circa cinque anni, da quando le è stata tolta la patria potestà dei suoi quattro figli, attualmente collocati presso una comunità a Pozzuoli. La denunciante ha fornito una fotografia della sorella alle autorità.

Le forze dell’ordine stanno raccogliendo ulteriori informazioni e indizi per cercare di localizzare Maria Carmine Di Chiara. Chiunque abbia notizie o avvistamenti della persona scomparsa è pregato di contattare immediatamente le autorità competenti.

La famiglia di Maria è estremamente preoccupata e chiede l’aiuto della comunità per riportarla a casa sana e salva.



(fonte: pinograzioli.news)

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Cronaca

Dramma a Perugia, il piccolo Gioele non ce l’ha fatta: aveva solo 10 anni

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Un vero e proprio dramma quello avvenuto a Perugia, dove il piccolo Gioele è morto a soli 10 anni dopo essere caduto ieri dal balcone dell’appartamento dei nonni.

Secondo le prime informazioni il piccolo si sarebbe sporto dal balcone per vedere alcuni amichetti giocare a pallone nel parco, salvo poi precipitare ed essere trasportato d’urgenza in ospedale. Purtroppo le sue condizioni erano già disperate e il suo cuore ha smesso di battere questa notte presso il nosocomio di Santa Maria della Misericordia.

Ecco il commovente ricordo di Francesco Pace, presidente della squadra di calcio del Castel del Piano dove Gioele giocava:

“Un dolore che sembra soffocare ogni speranza e chiude in una solitudine inaccessibile, uno spazio in cui è difficile entrare. Posso solo immaginare lo stato d’animo della famiglia e spero che la sofferenza non congeli la vita lasciando alla morte l’ultima parola. Nostro Signore ci ha creati per la vita, e dona una vita che non ha fine. Questa certezza deve restare ben piantata nel cuore dell’esistenza, anzi è la luce che deve illuminare ogni cosa. Gioele ha ritrovato l’abbraccio di Colui che lo ha scelto prima della creazione del mondo”.

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Cronaca

Giovane rapito e pestato a sangue per un debito: arrestate 5 persone

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Era lo scorso mese di settembre quando un uomo ha segnalato il rapimento del figlio da parte di persone con le quali il giovane aveva contratto un debito importante.

Pertanto, a seguito della denuncia presentata dal genitore, sono partite le indagini che hanno accertato che il giovane fosse stato condotto in un’abitazione nel quartiere Poggioreale, dove è stato picchiato e colpito con spranghe di ferro e mazze di legno.

Inoltre, poco dopo, anche il padre sarebbe stato portato in quella casa e costretto a subire il medesimo trattamento, venendo anche minacciato di gravi ripercussioni se non avessero restituito i soldi dovuti.

Tuttavia i poliziotti, una volta raccolta la testimonianza dell’uomo, sono riusciti a rintracciare il luogo del pestaggio, accertando che il giovane dopo essere stato segregato in quella casa fosse stato portato in un altro luogo nella zona di Castel Volturno, dove è stato rinchiuso per ore prima di essere scaricato di peso all’esterno dell’ospedale Fatebenefratelli di Napoli.

Nel corso della mattinata odierna, la Polizia ha tratto in arresto cinque persone, tra cui due uomini e tre donne, gravemente indiziati a vario titolo di sequestro di persona a scopo d’estorsione e lesioni personali aggravati dal metodo mafioso, poiché alcuni degli indagati sarebbero legati al clan Contini.

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Cronaca

Capotreno accoltellato a Genova, scatta lo sciopero nazionale del personale ferroviario

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Il personale ferroviario ha deciso di scioperare dalle 9 alle 17 di oggi, dopo l’aggressione subita ieri da un capotreno di 44 anni accoltellato da un passeggero su un treno regionale diretto a Busalla, nei pressi della stazione di Genova-Rivarolo.

L’episodio è avvenuto quando il capotreno ha chiesto ad una coppia di giovani di mostrare i biglietti, con il ragazzo che ha estratto il coltello e ferito al fianco l’uomo. A quel punto la vittima è stata trasportata d’urgenza all’ospedale Villa Scassi di Genova, dove è attualmente ricoverato non in pericolo di vita.

Pertanto, la Commissione di Garanzia sugli scioperi ha chiesto una riduzione della durata della protesta, suggerendo una mobilitazione simbolica, ma i sindacati hanno rifiutato definendo irresponsabile minimizzare un episodio di violenza così grave.

Ecco la risposta dei rappresentanti sindacali:

“Non porremmo il giusto accento su un episodio di violenza inaudita, che riguarda sia i lavoratori che milioni di viaggiatori da tutelare”.

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