A Siena, due genitori sono stati condannati dal Tribunale di Firenze a risarcire con 27 mila euro una compagna di classe del figlio, il quale è stato giudicato colpevole di aver abusato sessualmente di lei nel liceo che entrambi frequentavano.
Il figlio, all’epoca sedicenne, aveva trascinato una compagna in un ripostiglio della scuola abusando di lei. La ragazza, dopo aver denunciato l’accaduto, ha manifestato sintomi post-traumatici da stress ed è stata dichiarata inabile per 18 mesi a causa dello shock.
Secondo i giudici, i genitori del ragazzo sono colpevoli di “non aver vigilato sul comportamento del figlio, attraverso una corretta educazione fondata sul rispetto degli altri e delle donne in particolare”, si legge nella sentenza.
Secondo il codice civile si parla di “culpa in educando“, disciplinata dall’articolo riguardante le responsabilità genitoriali. La sentenza ha suscitato parecchio interesse dato che il figlio era già stato condannato nel 2022 per violenza sessuale aggravata.
I genitori della ragazza avevano anche chiesto un risarcimento per danni morali di circa 100 mila euro anche alla scuola, considerata da loro in parte responsabile. Il tribunale ha però scagionato l’istituto, additando le responsabilità unicamente allo studente e alla famiglia.
La sentenza ha ricevuto l’attenzione anche del Ministro dell’Istruzione del Merito, Giuseppe Valditara, che ha così commentato la decisione dei giudici sulla piattaforma X: “Molto importante questa decisione giurisprudenziale che chiama i genitori a rispondere civilmente per violenze gravi commesse dai figli. Va nella stessa direzione della norma contenuta nel ddl sulla condotta che prevede multe per chi aggredisce gli insegnanti. La scuola e la società debbono sempre più fondarsi sulla responsabilità individuale”.
(fonte: worldy.it)