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Pomigliano d’Arco, inaugurati nuovi spazi per la cura dell’autismo al Centro Iso Riabilitativo

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Il Centro Iso Riabilititativo APS di Pomigliano D’Arco amplia i propri spazi di struttura, per dedicare più opportunità alla cura della sindrome da spettro autistico.

All’interno del Consorzio Il Sole in via Giuseppe Luraghi, il Centro abilitato come Struttura Socio Sanitaria, si prepara ad accogliere più pazienti e famiglie richiedenti supporto nella gestione dell’autismo.

La cerimonia inaugurale e ufficiale si è svolta il 16 luglio, alle ore 17.00, con taglio del nastro del Direttore del Centro Dott. Domenico Manna, alla presenza del Consigliere regionale, On. Mario Casillo. Sono intervenuti cariche istituzionali e professionisti che hanno appoggiato la mission del Centro Iso riabilitativo per l’età evolutiva:; Dott. Roberto De Rosa, Dott. Luigi Damasco, Dott.ssa Afrodite Esposito (Coordinatrice Centro Iso Riabilitativo).

L’evento, ha accompagnato l’annuncio di due nuovi progetti vinti con bando pubblico per formazione della Regione Campania, attivi in sede dal prossimo anno 2024-2025: ‘Artigiani del sé’, iniziativa volta a favorire l’inclusione nel mondo del lavoro di giovani con disabilità; e ‘P.A.S.S.I.’ Percorsi per l’Autonomia della famiglia per il Sostegno e per una Strategia dell’Inclusione’, rivolto alle famiglie, parte fondamentale nel processo di crescita e cura di un figlio con diagnosi di autismo.

Il Dott. Domenico Manna, Direttore del Centro di terapia multidisciplinare per ogni forma di disabilità, coadiuvato dalla Responsabile Coordinatrice Dott.ssa Afrodite Esposito, festeggia il nuovo risultato raggiunto insieme al suo staff: “Finalmente potremo accogliere più pazienti richiedenti percorsi di cura ed assistenza per la sindrome da spettro autistico. Essere Centro Socio Sanitario ci permetterà di aiutare le persone con disabilità a migliorare la qualità di vita dei pazienti e delle loro famiglie”.

I progressi raggiunti in questi anni, attraverso l’applicazione di un format multidisciplinare, hanno richiamato famiglie da tutte le regioni di Italia, alcune già seguite presso centri convenzionati. Lo spostamento della sede centrale del Centro in zona ASI di Pomigliano d’Arco e l’aumento del numero di famiglie accolte, ad oggi circa 150, ha fatto sì che il Centro si attivasse per avviare il processo di accreditamento a struttura socio sanitaria con la trasmissione, attraverso lo Sportello Unico Digitale della ZES Campania, di istanza di richiesta di Autorizzazione Unica, ai sensi dell’art.5-bis D.L. 20.06.2017, n.91, con concessione del Commissario straordinario del Governo della ZES Campania, Avv. Giosy Romano.

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Cardito ospita l’arte di Antonella De Santis: le ultime

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Il comune di Cardito si appresta ad ospitare la presentazione della seconda edizione della mostra d’arte ‘La donna’, una straordinaria esposizione artistica a cura dell’artista Antonella De Santis, dedicata all’universo femminile, alle sue emozioni e alle sue molteplici sfaccettature.

L’evento si terrà presso la sala convegni di Palazzo Mastrilli a Cardito, con i seguenti orari d’apertura al pubblico:

30 novembre dalle ore 17 alle 20;

1 dicembre dalle ore 10:30 alle 13.

In particolare, la mostra offrirà ai visitatori un viaggio visivo ed emotivo attraverso le opere di Antonella De Santis, e ad arricchire l’esperienza artistica sarà un momento musicale a cura del talentuoso Christian Tramontano, che accompagnerà l’evento con una performance unica.

Tale iniziativa è promossa dall’amministrazione comunale di Cardito guidata dal sindaco Giuseppe Cirillo, che ha così dichiarato:

“Come amministrazione comunale siamo orgogliosi di sostenere eventi come questo, che mettono in luce non solo il talento degli artisti, ma anche temi profondi e universali come la bellezza della figura femminile. Invito tutti i cittadini a partecipare a quest’esperienza artistica unica, che saprà emozionare e lasciare un segno nel cuore di ognuno”.

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Il Vaticano ammette di avere un dossier su Emanuela Orlandi

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Il dossier del Vaticano su Emanuela Orlandi esiste, e stavolta non è più solo Pietro Orlandi, il fratello della ragazza scomparsa nel giugno 1983 dopo una lezione di musica a Roma, a sostenerlo, ma la stessa Santa Sede.
A confermarlo è stato il promotore di giustizia Alessandro Diddi. La notizia è stata rivelata alla commissione bicamerale d’inchiesta sui casi di Emanuela Orlandi e Mirella Gregori dall’ex capo della gendarmeria Domenico Giani.

“Facciamo finta di credere che l’abbiano trovato ora e che non fosse già in Segreteria di Stato dal 2012, ma va bene – ha commentato Pietro Orlandi sui social – L’importante è che ora abbiano ammesso di possederlo, anche se affermano che il contenuto è riservato. Speriamo, ovviamente, che non sia stato modificato”.

Resta ancora un mistero ciò che potrebbe essere contenuto in questo file segreto. Secondo alcuni, il dossier potrebbe confermare la cosiddetta pista inglese, ritenuta la più plausibile anche da Pietro Orlandi. Questa teoria ipotizza che Emanuela sia stata rapita, trasferita in Sardegna e poi condotta a Londra. Lo spostamento sarebbe avvenuto senza lasciare tracce: lungo la rotta Civitavecchia-Santa Teresa di Gallura, infatti, si intersecano i segnali radio di Italia e Francia. Con le tecnologie degli anni ’80, caratterizzate da interferenze e limiti tecnici, sarebbe stato facile evitare di essere intercettati.

Secondo questa ipotesi, l’ultimo trasferimento verso Londra sarebbe stato orchestrato dalla Banda della Magliana, con Enrico De Pedis che avrebbe giocato un ruolo centrale, arrivando persino a richiedere un passaporto falso per portare Emanuela nella capitale britannica.

Se la pista inglese trovasse piena conferma, il dossier del Vaticano potrebbe contenere documenti riguardanti l’arrivo e il soggiorno di Emanuela a Londra. Tuttavia, al momento, l’unica certezza è l’ammissione dell’esistenza del dossier. Alessandro Diddi ha confermato il ritrovamento e, di conseguenza, la sua presenza negli archivi vaticani, ma il contenuto rimane tuttora riservato e non è stato ancora svelato.


(fonte: thegap_media)

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Si finge cieco e paga il mutuo con 15 anni di pensione d’invalidità: nei guai lui e la moglie

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Nel corso di un’indagine coordinata dalla Procura di Torre Annunziata e portata avanti dalla Guardia di Finanza, un uomo di Castellammare di Stabia e sua moglie sono stati accusati del reato di truffa aggravata.

In particolare, per 15 anni, egli avrebbe percepito indebitamente pensione di invalidità e indennità di accompagnamento: 713 euro al mese per un totale di 125mila euro, utilizzati per pagare il mutuo acceso dalla moglie per l’acquisto della casa di proprietà.

Tuttavia, tale reato, si configurerebbe in quanto l’uomo è ipovedente e non cieco totale. Infatti, le indagini hanno accertato che l’uomo conducesse una vita normale, senza alcuna necessità di aiuto. Inoltre, a seguito di un controllo del rilascio di uno scontrino fiscale in un negozio, egli avrebbe firmato senza alcuna difficoltà il verbale di contestazione previsto.

Pertanto la coppia ha subito un sequestro di beni, con vincolo giudiziario sui rapporti bancari riconducibili ad entrambi nonché sull’immobile che risulta di proprietà della moglie.

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