Il Tribunale penale di Venezia ha condannato a 8 anni di reclusione una 33enne per aver evirato l’ex marito 44enne con un coltello da cucina.
Era il 12 agosto 2023, quando la donna di origini etiopi ora residente a Roma con un nuovo compagno, aveva raggiunto l’ex nella sua casa di Marghera (Ve) per firmare insieme la denuncia di scomparsa della figlia.
Tuttavia le versioni degli interessati sono molto diverse riguardo i fatti di quella sera. La donna afferma di aver temuto che il marito la uccidesse e di aver quindi aggredito l’ex con un coltello per difendersi, aggiungendo che l’uomo avesse abusato di lei sessualmente.
L’uomo invece dichiara che fu lei a proporgli un rapporto sessuale, per poi estrarre il coltello e ferirlo. Tale versione è stata ritenuta più credibile dai giudici, mentre quella della donna presenterebbe molte incongruenze.
Pertanto la sentenza del Tribunale veneto parla di un’accusa per lesioni gravissime a carico della donna, che dovrà anche versare un risarcimento di 60mila euro e lasciare l’Italia quando la pena sarà scontata. I suoi legali hanno parlato di sentenza “ingiusta” e di una pena “pesante, vicina al massimo, a fronte del fatto che la stessa consulenza tecnica ha accertato che il signore sta bene. Faremo appello”.