Avere un piano B, utilizzare tecnologie innovative ed evitare gli sprechi di acqua. Questi, in sintesi, i temi trattati dal prefetto di Napoli Michele di Bari nell’incontro sull’isola con i sindaci di Capri e Anacapri Paolo Falco e Franco Cerrotta, ed i tecnici della Gori.
“Dopo diverse riunioni in prefettura, ho riunito quest’oggi presso l’isola di Capri un tavolo tecnico per scongiurare eventuali emergenze idriche a seguito degli eventi di fine giugno. È emerso che la soluzione che garantirà in futuro cittadini e turisti di Capri è quella strutturale, che prevede il raddoppio della condotta che oggi porta l’acqua da Castellammare di Stabia all’isola: un’opera già finanziata per 35 milioni di euro e che necessita di 40 mesi per la sua realizzazione”. Così il prefetto di Napoli che, poi, ha continuato: “Naturalmente, in attesa di questa importante infrastruttura, bisogna garantire la quotidianità del servizio all’isola di Capri, importante non solo per i cittadini ma anche per l’immagine positiva del nostro paese di cui l’isola è portatrice”.
“Oggi, la Gori – spiega di Bari – ha presentato un piano dettagliato che si articola in cinque punti: una o due navi cisterna per garantire l’approvvigionamento quotidiano attivabili da settembre, venti autobotti nell’immediatezza, un centro di coordinamento per le emergenze e i disservizi, uno stoccaggio di acqua potabile e, infine, un adeguato piano per garantire la fornitura alle cosiddette utenze sensibili (scuole, ospedali, etc.). Il tutto va raccordato con i provvedimenti che i sindaci di Capri e Anacapri devono adottare per una pianificazione e razionalizzazione dei consumi idrici. Quindi, in caso di emergenza, l’acqua deve essere utilizzata esclusivamente per scopi potabili o igienico/sanitari”.