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Cronaca

Secondigliano dice addio a Manuela Godpower: è morta la 16enne grande promessa del volley

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Il quartiere di Secondigliano è in lutto. Manuela Godpower, giovane pallavolista napoletana, è morta a soli 16 anni. La notizia ha fatto velocemente il giro dei social e tanti sono stati i messaggi di cordoglio per lei.

La ASD Ares, team di pallavolo femminile in cui giocava Manuela, ha scritto un lungo post per ricordare la giovanissima atleta:

“L’ASD Ares – si legge – oggi perde un pezzo di cuore. Con profondo dolore comunica la scomparsa prematura della nostra atleta Manuela Godpower che ci ha lasciati a soli 16 anni nelle prime ore di questa mattina. Tutta l’Ares si stringe in un forte abbraccio ed esprime le più sentite condoglianze ai suoi familiari. Fa’ buon viaggio piccola Manu, ci hai lasciato un vuoto incolmabile ma resterai per sempre nei nostri cuori”.

Sono tantissime le società di volley che hanno voluto ricordarla, esprimendo vicinanza alla sua famiglia e manifestando sincero dolore. Un dolore che ha travolto tutto il quartiere di Secondigliano.

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Cronaca

Donna si sente male dopo aver mangiato i biscotti del figlio: arrestato 17enne

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Ha dell’incredibile quanto avvenuto a San Vito Lo Capo, nel Trapanese, dove una donna è stata portata d’urgenza al Pronto Soccorso per aver ingerito due biscotti preparati con sostanze stupefacenti.

In particolare la donna avrebbe accusato forti dolori allo stomaco, che l’avrebbero costretta a richiedere l’intervento di un’ambulanza. Pertanto il responsabile di tali scompensi è stato il figlio 17enne, arrestato per detenzione di droga ai fini di spaccio.

Infatti i carabinieri, durante alcuni controlli effettuati a casa del ragazzo, hanno rinvenuto 750 grammi di hashish, 40 dosi di ketamina, 220 grammi di marijuana, oltre 2mila euro in contanti e vari sacchetti di biscotti stupefacenti appena sfornati.

Intanto il giovane è stato sottoposto alla misura alternativa del collocamento in comunità di recupero, mentre sembra che la madre non sia in pericolo di vita.

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Cronaca

Orrore in casa, mamma costringe la figlia a fare sesso telefonico con il suo amante

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La storia che vi stiamo per raccontare ha contorni orribili, visto che riguarda una ragazzina di 13 anni costretta dalla madre a fare sesso telefonico con l’amante.

I fatti risalgono a circa 5 anni fa, quando una 46enne di Lecce ha conosciuto online un 52enne di Milano, usando le foto della figlia. Secondo l’accusa la madre avrebbe reso la figlia una schiava del sesso, obbligandola a soddisfare sia le perversioni dell’uomo che le proprie, dato che era proprio lei a suggerirle cosa dire durante le telefonate, mentre compiva atti di autoerotismo.

In particolare le chiamate avevano orari particolari: la sera tardi o al mattino presto, quando il marito della donna e padre della ragazza dormiva sotto l’effetto dei sonniferi, da lei somministrategli. Inoltre, la donna avrebbe scattato di nascosto foto intime della figlia per poi inviarle al suo amante, che le avrebbe conservate in apposite cartelle sui suoi device, così come le registrazioni delle videochiamate tra lui e la ragazzina. 

Tuttavia, a far emergere la vicenda è stata una compagna di scuola della ragazzina, la cui testimonianza ha fatto scattare le indagini che hanno portato all’arresto dei due lo scorso maggio, con l’emissione del decreto di giudizio immediato.

Pertanto sia la donna che l’uomo sono stati rinviati a giudizio dal Gip di Lecce, e saranno giudicati con rito abbreviato il prossimo 23 ottobre per i reati di maltrattamenti aggravati in famiglia, lui di stalking aggravato, entrambi di pornografia minorile in concorso e tentata violenza sessuale.

Padre e figlia invece, costituitisi quali parti civili, hanno chiesto un risarcimento di un milione di euro.

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Cronaca

Blitz della GdF, sequestro da 19 milioni di euro al boss Gennaro ‘McKay’

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Blitz della Guardia di Finanza di Napoli, che ha inflitto un duro colpo all’ex boss delle ‘Case Celesti’ Gennaro Marino, 55enne soprannominato ‘Mckay’, attualmente detenuto.

In particolare, i militari dell’Arma gli hanno sequestrato beni per 19 milioni di euro intestati a cinque prestanome. I sigilli sono stati apposti su 18 unità immobiliari tra Napoli, Melito, Vitulazio (Ce) e Corigliano Calabro (Cs), e i compendi aziendali di due imprese per la distribuzione di carburanti e la compravendita immobiliare con sede a Napoli ed Arzano.

Le indagini hanno consentito di accertare l’affiliazione del boss prima al clan Di Lauro e poi al gruppo rivale degli ‘Scissionisti’, protagonisti della nota faida che dal 2004 ha insanguinato a Nord di Napoli con decine di morti.

Inoltre gli inquirenti ritengono che egli sia coinvolto in molti omicidi, risalenti alla prima faida di Scampia del 2004. Infatti l’ex boss è detenuto proprio dal 2004 con l’accusa di associazione di tipo mafioso, associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, omicidio, tentato omicidio, sequestro di persona, distruzione di cadavere, detenzione e porto illegale di armi da fuoco.

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