Posti a sequestro 135mila ordigni bellici e 8 tonnellate di polveri da sparo, nella notte tra lunedì e martedì, dai carabinieri della Compagnia di Capua nell’ambito di una capillare attività di controllo del territorio. Il valore della merce sottratta a un potenziale utilizzo criminale, se non addirittura terroristico, supera i due milioni di euro.
Il materiale era ammassato in un fabbricato su tre livelli, in costruzione, nella periferia di Francolise, adibito a fabbrica illegale di ordigni artigianali. All’interno dei vari locali, su una superficie complessiva di circa 400 metri quadrati, i militari dell’Arma, al comando del capitano Alessandro Saba, hanno individuato e arrestato quattro persone, di cui un 47enne di Calvizzano, un 42enne di Sparanise e due donne di nazionalità nigeriana, una 38enne e una 35enne, entrambe residenti a Castel Volturno.
Il blitz delle forze dell’ordine ha permesso di sorprenderli in flagranza di reato, mentre producevano e confezionavano ordigni esplosivi, tra cui anche quelli di tipo Ied (Improvised explosive device), solitamente realizzati per commettere attentati dinamitardi. Tra le sostanze rinvenute, i carabinieri, insieme ai colleghi del nucleo artificieri antisabotaggio di Napoli, hanno riscontrato la presenza di tritolo, di T4 e di pentrite, componenti particolarmente pericolose che, in caso di combustione, possono sprigionarsi ingenti quantità di gas ad altissima pressione, in grado di espandersi a una velocità dai mille ai novemila metri al secondo, con effetto dirompente e distruttivo.
I manufatti bellici, in base ai primi accertamenti effettuati dagli investigatori, venivano realizzati senza alcun rispetto delle norme in materia di sicurezza e di prevenzione incendi, su banchi inadeguati e mediante riempimento di cilindri artigianali. Le polveri e le varie sostanze sono state trovate disseminate anche a terra.
Gli arrestati non hanno opposto resistenza ai militari e, condotti in caserma, sono stati a lungo interrogati. Si cerca di capire la reale finalità per cui i manufatti venivano prodotti in grande quantità e, soprattutto, i destinatari della merce. Le indagini proseguono senza sosta. I quattro arrestati, accusati di detenzione illegale di esplosivi, sono a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il sito è, invece, sotto custodia dei carabinieri in attesa della catalogazione definitiva dei materiali sequestrati e del trasferimento in altre sedi.
(fonte: ilmattino.it)