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Porno con la faccia di Giorgia Meloni: la Premier chiede 100mila € di risarcimento

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Un uomo, di 40 anni, sassarese, è accusato di aver pubblicato su un sito internet pornografico statunitense alcuni video contraffatti apponendo il volto della premier Giorgia Meloni su quello delle attrici a luci rosse originali. Ieri è ripreso il processo a suo carico a Sassari.

Meloni, assistita dall’avvocata Maria Giulia Marongiu, ha già annunciato la richiesta di risarcimento danni per 100mila euro, che saranno destinati al fondo del ministero dell’Interno per le donne vittime di violenza. La presidente del Consiglio testimonierà in videoconferenza l’8 ottobre nell’aula della Corte d’Assise.

L’inchiesta era stata avviata dalla polizia postale di Sassari nel 2020, in seguito a una segnalazione arrivata direttamente da Roma. Secondo le accuse, il 40enne, aveva modificato dei filmati pornografici e, utilizzando alcuni software specifici per la manipolazione grafica dei video, aveva apposto il volto di Giorgia Meloni sui corpi delle attrici hard. I video sono rimasti in rete parecchi mesi, raccogliendo milioni di visualizzazioni in tutto il mondo. Meloni, che all’epoca non era presidente del Consiglio, aveva sporto denuncia dopo che alcuni suoi collaboratori si erano resi conto della diffusione dei video cosiddetti “deepfake”.

A processo sono così finiti il 40enne e suo padre di 73 anni.

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Attualità

Droni sui Campi Flegrei: controlli su vie di fuga e facciate degli edifici

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Da lunedì 8 luglio, partiranno anche a Napoli le attività previste dal piano di lavoro di analisi termografica, tramite drone, degli edifici che ricadono sulla viabilità principale delle zone rientranti nel fenomeno bradisismico dei Campi Flegrei.

Lo riferisce Palazzo San Giacomo con una nota.

Le attività – comprese nel Piano straordinario di analisi della vulnerabilità delle zone edificate direttamente interessate dal fenomeno bradisismico – saranno realizzate dalle strutture di supporto al Dipartimento di Protezione civile nazionale.

La finalità è quella di valutare lo stato di consistenza delle facciate degli edifici prospicienti la principale viabilità di emergenza, sul territorio napoletano riguarderà piazza Bagnoli, via G. Cerbone, piazza G. Salvemini, viale J.F. Kennedy, via Bagnoli, Via Nuova Bagnoli, via Nuova Agnano, via Diocleziano, via S. Ferrara, via di Pozzuoli, via S. Italico.
Nella settimana dall’8 al 12 luglio le attività si svolgeranno dalle 7 alle 11. Si partirà dalla stazione Dazio per iniziare l’attività lungo via di Pozzuoli, a partire dal civico 100, e si proseguirà in continuità su via di Bagnoli. Le squadre saranno riconoscibili perché indosseranno le magliette di ReLuis o quelle del laboratorio Lift.


(fonte: meteoweb.eu)

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Morte Clelia caduta nel vano ascensore: sconosciuto pagherà i suoi funerali

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In tutta questa tragedia, c’è spazio anche alla solidarietà. E spicca quella del 26enne mesagnese Steven Parpagnesi che ha deciso di aiutare la famiglia di Clelia Ditano, la 25enne deceduta dopo essere caduta all’interno del vano ascensore in una palazzina in via Piave, a Fasano in Puglia, contribuendo, con ben 2500 euro, alle spese del funerale.

“Appena ho saputo della notizia attraverso i social e avendo sentito l’intervista al padre della ragazza – spiega lo stesso Parpagnesi – mi è subito venuto in mente di dare una mano a questa famiglia. La vicenda mi ha toccato particolarmente perché anche io, non essendo nato benestante e anzi venendo dalla povertà più pura, mi sono sentito in dovere di fare qualcosa decidendo di contribuire alle spese del funerale». Ma le ragioni del 26enne vanno anche oltre. «Oltre al fatto che vengo dalla fame – dice ancora Steven – io ho vissuto più o meno la stessa tragedia con mia sorella, quattro anni fa. Si chiamava Kimberly è si è suicidata a 19 anni gettandosi dal sesto piano».
I funerali di Clesia si terrà sicuramente la prossima settimana, dopo l’esame autoptico.

(fonte: quotidianodipuglia.it)

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Guerra Ucraina, Putin dice no ad Orban sul cessate il fuoco: “Vogliamo le 4 regioni occupate da Kiev”

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Il primo ministro ungherese Viktor Orban ha chiesto al presidente russo Vladimir Putin un cessate il fuoco in Ucraina per facilitare l’apertura di negoziati, ma Putin ha risposto di essere contrario perché la Russia vuole “una piena e definitiva conclusione del conflitto”, con la condizione del ritiro completo di Kiev dalle quattro regioni occupate.

Il premier ungherese, subito dopo i colloqui in quel di Mosca, ha dichiarato che “per l’Europa la pace è la cosa più importante”. Ritenendo che “il compito principale dei prossimi sei mesi della nostra presidenza” di turno dell’Ue “sia la lotta per la pace”.

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