Salute

Tumore al polmone: è record di casi a Napoli

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Per ridurre la mortalità e l’incidenza del cancro, occorrono gli screening e stili di vita accettabili.
Oltre al colon-retto, seno e cervice uterina, che rientrano nel Lea e sono screening offerti gratuitamente dalle Asl garantiti in Campania in tutte le aree dei comuni di Terra dei fuochi, è il cancro del polmone quello su cui si agisce di meno con la diagnosi precoce che per questo resta uno dei principali big killer in ambito oncologico.

Sicché, la prevenzione risulta insufficiente in quest’ultimo caso: record a Napoli ovest e a Napoli est, di incidenza di nuovi casi di cancro al polmone e anche di mesotelioma.

Per lo screening del tumore del polmone nel nostro Paese non è ancora entrato nella pratica clinica e non rientra tra gli screening oncologici offerti dal SSN.

Secondo i risultati del modello italiano sviluppato da C.r.e.a. Sanità, con il contributo di Roche Italia, e presentato nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati, l’attuazione di un programma di screening nazionale per il tumore al polmone nei pazienti ad alto rischio consentirebbe, grazie ad una diagnosi tempestiva, un incremento della sopravvivenza dei pazienti screenati di 7,63 anni rispetto ai non screenati.

L’iniziativa prevede un investimento iniziale (legato anche all’organizzazione dello screening) pari a circa 80 milioni di euro, compensato però dai risparmi pari a circa 180 milioni già al primo anno. 

Gli screening, insomma, consentono di giocare d’anticipo sulla malattia e sulle conseguenze.

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