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Salute

Tumore al polmone: è record di casi a Napoli

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Per ridurre la mortalità e l’incidenza del cancro, occorrono gli screening e stili di vita accettabili.
Oltre al colon-retto, seno e cervice uterina, che rientrano nel Lea e sono screening offerti gratuitamente dalle Asl garantiti in Campania in tutte le aree dei comuni di Terra dei fuochi, è il cancro del polmone quello su cui si agisce di meno con la diagnosi precoce che per questo resta uno dei principali big killer in ambito oncologico.

Sicché, la prevenzione risulta insufficiente in quest’ultimo caso: record a Napoli ovest e a Napoli est, di incidenza di nuovi casi di cancro al polmone e anche di mesotelioma.

Per lo screening del tumore del polmone nel nostro Paese non è ancora entrato nella pratica clinica e non rientra tra gli screening oncologici offerti dal SSN.

Secondo i risultati del modello italiano sviluppato da C.r.e.a. Sanità, con il contributo di Roche Italia, e presentato nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati, l’attuazione di un programma di screening nazionale per il tumore al polmone nei pazienti ad alto rischio consentirebbe, grazie ad una diagnosi tempestiva, un incremento della sopravvivenza dei pazienti screenati di 7,63 anni rispetto ai non screenati.

L’iniziativa prevede un investimento iniziale (legato anche all’organizzazione dello screening) pari a circa 80 milioni di euro, compensato però dai risparmi pari a circa 180 milioni già al primo anno. 

Gli screening, insomma, consentono di giocare d’anticipo sulla malattia e sulle conseguenze.

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Attualità

Febbre Oropouche, primo caso europeo registrato in Veneto

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In Veneto, è stato diagnosticato il primo caso europeo di Febbre Oropouche.
Un virus trasmesso tramite punture di insetti (zanzare e moscerini in particolare) che si manifesta con sintomi abbastanza evidenti: a contrarlo è stata una donna tornata di recente da un viaggio nella regione tropicale caraibica.
Il caso è stato segnalato alle autorità sanitarie e all’ASL di competenza della Regione Veneto.

Oropouche fa parte delle malattie arbovirosi, ovvero quelle trasmesse agli esseri umani tramite alcune specie di antropodi che si nutrono di sangue. Si manifesta con febbre particolarmente altamal di testa, malessere generale, dolori muscolari, nausea, vomito e fotofobia. I primi sintomi tendono a manifestarsi dai 3 agli 8 giorni successivi alla puntura dell’insetto.

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Salute

Unione Europea, firmato maxi contratto per vaccino contro l’influenza aviaria

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La Hera, braccio operativo della Commissione europea, ha firmato un contratto con la società farmaceutica inglese Seqirus, per la fornitura di 665mila dosi di vaccino a uso umano contro la trasmissione dell’influenza aviaria.

I vaccini saranno destinati alle persone più esposte al rischio di trasmissione, in primo luogo chi lavora in allevamenti avicoli e i veterinari.

Il contratto, che ha la durata di 4 anni, prevede la possibilità che vengano forniti altri 40 milioni di dosi. Gli Stati membri partecipanti avranno accesso a contromisure mediche per prevenire l’influenza aviaria. Il vaccino – destinato ai soggetti più esposti al potenziale trasferimento dell’influenza aviaria, cioè ai lavoratori degli allevamenti di pollame e ai veterinari – ha lo scopo di prevenire la diffusione di potenziali focolai di influenza aviaria in Europa proteggendo i cittadini e i mezzi di sussistenza.

Quindici Paesi Ue e dello spazio economico europeo partecipano a questa operazione. Il contratto consente a ciascun Paese partecipante di tenere conto del proprio contesto di salute pubblica e di ordinare i vaccini in base alle proprie esigenze.

La prima spedizione ha avuto come destinazione la Finlandia.

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Salute

Dati Iss: 4 italiani su 10 sono in sovrappeso, 1 su 10 è in obesità

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Quattro italiani su 10 pesano troppo e uno su dieci è in una condizione di obesità.

E non decolla il consumo delle cinque porzioni giornaliere di frutta e verdura raccomandate dalle linee guida per una corretta alimentazione.  Se è vero infatti che pochi italiani adulti nella fascia 19-69 anni, il 3%, dichiarano di non inserirle nei propri pasti, meno di una una persona su 2, il 45%, ne consuma almeno 3 porzioni al giorno. 

L’abitudine al consumo dei cosiddetti ‘five a day’ è più comune nelle donne, nelle persone con minori problemi economici e cresce con l’avanzare dell’età per arrestarsi negli over 65, dove la quota di persone che mangiano almeno 3 porzioni al giorno o aderiscono al five a day ha raggiunto nel 2023 il valore più basso dal 2016.
Alcune Regioni del Sud (Molise, Campania, Basilicata, Puglia) continuano a detenere il primato per quota più alta di persone in eccesso ponderale (sfiorando la metà della popolazione residente). L’aumento di sovrappeso e dell’obesità è sostenuto dalle classi di età più giovani (18-34enni) mentre fra i 50-69enni si riducono entrambe; fra le donne aumenta il sovrappeso ma non vi sono differenze di genere nell’obesità.

Tra gli over 65 ad essere in eccesso ponderale è oltre la metà (56%), il 41% in sovrappeso e il 15% obeso. Con l’avanzare dell’età, specie negli over 75,vi è un calo ponderale fisiologico.

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