Era la notte tra il 10 e l’11 gennaio 2017, quando un appuntato scelto di 54 anni originario della provincia di Napoli entrava in piena notte presso il comando dei carabinieri di Ravenna insieme a due donne, ufficialmente per motivi di servizio.
Tuttavia, poco dopo, egli ebbe un rapporto sessuale con una delle due, sotto gli occhi dell’altra. Pertanto fu scoperto e condannato a 11 mesi per truffa e per falso, anche se la Corte d’Appello di Bologna lo ha assolto con varie formule, così come richiesto dal suo avvocato. Inoltre, la Corte ha anche revocato la pena accessoria della perdita del grado di rimozione.
Stando ad una prima ricostruzione, la vicenda venne a galla nel novembre di quello stesso anno, quando la donna era tornata in caserma per denunciare il militare per violenza sessuale. Tale versione fu però smentita dall’amica che aveva assistito al rapporto, e che aveva riferito che era stata la 40enne a prendere l’iniziativa.
Dunque, dopo una richiesta di archiviazione della Procura con opposizione della difesa del carabiniere, è scattata un’imputazione coatta con condanna in abbreviato della 40enne ad un anno e quattro mesi di reclusione oltre al pagamento di 5mila euro di provvisionale al militare.