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Cronaca

La violenta all’esterno della discoteca e la filma con il proprio cellulare: arrestato 19enne

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Avrebbe violentato, riprendendo con il cellulare l’aggressione sessuale, una sua coetanea fuori dalla discoteca dove i due si erano conosciuti la stessa sera.

E’ l’accusa che ha portato all’arresto per violenza sessuale e lesioni gravissime un diciannovenne italiano e incensurato, individuato dagli investigatori del commissariato di Pontedera (Pisa), città dove a inizio giugno sarebbe avvenuta la violenza.

Le indagini sono scattate dopo che la giovane vittima si è recata in ospedale dove è stata ricoverata per diversi giorni: per le lesioni subite ha riportato una prognosi tra i 20 e i 40 giorni.

Secondo quanto spiegato dalla polizia, la vittima avrebbe cercato di respingere il giovane, cercando di sottrarsi, ma il ragazzo avrebbe proseguito con violenza. Secondo quanto emerso, i due si erano conosciuti in discoteca, per poi appartarsi all’esterno del locale dove sarebbe avvenuta l’aggressione sessuale. Il giovane avrebbe appunto anche ripreso le diverse fasi dell’accaduto con il proprio telefono cellulare. Alla sua individuazione la polizia è arrivata grazie al nickname usato su Instagram dall’aggressore e alla sua descrizione, forniti entrambi dalla 19enne. Dopo alcuni giorni di indagini il presunto autore della violenza sessuale è stato rintracciato e arrestato in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Pisa su richiesta della procura pisana.

(fonte: Ansa)

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Cronaca

Giugliano, vicini di casa si massacrano di botte con spranghe di ferro per un cancello lasciato aperto

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“Hai lasciato il cancello aperto”, il richiamo fatto da un 67enne e un 20enne, padre e figlio, al vicino 55enne, in un condominio di vico Simeone a Giugliano in Campania.

Ma la richiesta non è stata ben accolta dal 55enne, tant’è che si sarebbe rapidamente passati agli insulti e poi alle mani tra calci e pugni da una parte e dall’altra, nel pianerottolo e poi nell’abitazione di padre e figlio. La rissa è poi ancor più degenerata con mazze e spranghe entrate in scena.

Sul posto sono giunti i carabinieri della sezione radiomobile di Giugliano, allertati da diverse chiamate al 112. I militari hanno ritrovato una mazza di legno e due spranghe di ferro sporche di sangue. I 3 soggetti sono stati prima medicati, per le ferite riportate, poi denunciati per rissa aggravata.

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Avellino

Impresa edile di Baiano (Av) evade in tre anni oltre 20 milioni di euro

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La Guardia di Finanza di Avellino contesta ad un’azienda di Baiano, operante nel settore dei lavori edili e stradali, l’evasione in tre anni di oltre 20 milioni di euro.

Grazie alle risultanze dei conti correnti bancari e dei controlli di coerenza esterna, gli investigatori hanno accertato la “reiterata e sistematica omissione delle dichiarazioni fiscali pur in presenza di rilevanti operazioni commerciali”.

Il responsabile dell’impresa è stato denunciato per reati fiscali.

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Cronaca

Giacomo Bozzoli in fuga a bordo della sua Maserati: caccia al 39enne condannato all’ergastolo

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Tiene banco la vicenda relativa a Giacomo Bozzoli, il 39enne condannato all’ergastolo per la morte dello zio Mario e svanito nel nulla dopo la sentenza della Cassazione.

Pertanto, con il passare delle ore, sono emersi nuovi particolari riguardo questa vicenda: infatti, alle 5.51 del 23 giugno è stato registrato un passaggio della Maserati Levante intestata a Giacomo Bozzoli dal portale di Manerba, in provincia di Brescia, due minuti più tardi da quello di Desenzano e uno successivo alle 6.03.

Quindi l’uomo si sarebbe allontanato da casa a bordo della propria vettura, ma il suocero avrebbe riferito agli inquirenti che la famiglia sarebbe in una località imprecisata della Francia. Il primo luglio la Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo già stabilita nel primo e secondo grado di giudizio delle corti di Brescia per Bozzoli, il quale è sempre stato in libertà.

Al momento neanche il padre sa dove si trova Giacomo, visto che agli inquirenti ha riferito di non conoscere l’attuale posizione del figlio, che si trova senza passaporto poiché scaduto e non rinnovato. Intanto il presidente della prima sezione penale di Brescia, Roberto Spanò, ha firmato il decreto di latitanza ma ancora non è scattato il mandato d’arresto internazionale.

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