Resta sintonizzato

Cronaca

La politica piange la scomparsa di Gennaro Mucciolo, storico esponente Psi: aveva 81 anni

Pubblicato

il

Lutto nel mondo della politica per la scomparsa di Gennaro Mucciolo, esponente del Partito Socialista Italiano nonché consigliere della Campania per più legislature, fino a ricoprire il ruolo di vice presidente del Consiglio Regionale della Campania. L’uomo aveva 81 anni.

A renderlo noto ci ha pensato il segretario nazionale del Psi, Enzo Maraio, che ha così dichiarato: “Ci addolora molto la triste notizia della scomparsa di Gennaro Mucciolo, un grande amico, un professionista e un immenso politico, per tutti noi esempio di militanza e coerenza ai valori socialisti”.

Poi, prosegue: “Tanti anni di condivisione politica, in un lungo percorso di straordinaria passione e sinergia con il mio papà e con tutti noi. Non sono mancate anche le incomprensioni e la lontananza, ma, come avviene tra compagni veri, ci eravamo ritrovati su comuni obiettivi politici e su una stessa analisi dell’attualità politica. Gli sono eternamente grato e per questo non faremo mancare nelle nostre iniziative politiche il giusto ricordo, che lo collocherà per sempre nel pantheon dei socialisti. Ci mancherà molto e mancheranno molto a tutti noi i suoi insegnamenti. A nome di tutti i socialisti italiani, ci stringiamo al dolore dei suoi familiari, della moglie Giuseppina, dei figlioli Tania e Pasquale, dei suoi amati nipoti e di quanti gli hanno voluto bene”.

Cronaca

Mafia di Foggia estesa fino alla provincia di Napoli: condannate 22 persone

Pubblicato

il

Pene tra gli 11 mesi e i 25 anni di reclusione quelle comminate nei confronti di 22 persone. Tra loro alcuni esponenti di spicco di due clan del Foggiano. Alcuni si trovavano anche in provincia di Napoli (oltre che tra Chieti, Viterbo e Ascoli Piceno).

Le indagini sono state eseguite dalla Procura Distrettuale Antimafia di Bari e condotte dai poliziotti del Servizio Centrale Operativo e delle Squadre Mobili di Bari e Foggia.
La sentenza è giunta al riconoscimento, prima in fase cautelare e poi in appello, dell’esistenza di un’organizzazione mafiosa autonoma, attiva nel territorio di San Severo.

A giugno 2019, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Bari aveva adottato un’ordinanza applicativa di misura cautelare personale nei confronti di 56 indagati, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, tentata estorsione, associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, spaccio di droga, danneggiamento, reati in materia di armi, tentato omicidio, tutti aggravati dalle finalità mafiose.

I provvedimenti emessi sono in sostanza: 15 ordini di esecuzione per la carcerazione, con traduzione in carcere, di cui 7 prevedono la sospensione dell’esecuzione per consentire al condannato di chiedere una diversa modalità di espiazione della condanna (detenzione domiciliare, affidamento in prova ai servizi sociali, etc.). L’attività di polizia giudiziaria ha visto l’impiego di 60 poliziotti.


(fonte: napolitoday)

Continua a leggere

Cronaca

Compra orologi di lusso per 330mila euro ma riceve in cambio dei pacchi di pasta: la situazione

Pubblicato

il

Era l’inizio del 2019 quando Luca Esposito operò una truffa da 330mila euro ai danni di un imprenditore indiano. Infatti, quest’ultimo acquistò 5 orologi di lusso e inviò il lauto bonifico, che fu però dirottato nelle casse di società intestate a prestanome e riconducibili a Esposito, ricevendo in cambio solo dei pacchi di pasta.

Tuttavia solo un terzo dei soldi finì nelle tasche di Esposito, il quale arrivò a minacciare un suo collaboratore, con il quale venne poi denunciato per truffa a Como. Pertanto, l’ordinanza odierna vede la notifica di nuove misure cautelari anche nei confronti del boss Patrizio Bosti, suocero di Esposito, ed ai suoi figli Ettore e Flora.

Continua a leggere

Cronaca

Sequestrati 135mila ordigni bellici per oltre 2 milioni di euro nel Casertano: 4 arresti

Pubblicato

il

Posti a sequestro 135mila ordigni bellici e 8 tonnellate di polveri da sparo, nella notte tra lunedì e martedì, dai carabinieri della Compagnia di Capua nell’ambito di una capillare attività di controllo del territorio. Il valore della merce sottratta a un potenziale utilizzo criminale, se non addirittura terroristico, supera i due milioni di euro.

Il materiale era ammassato in un fabbricato su tre livelli, in costruzione, nella periferia di Francolise, adibito a fabbrica illegale di ordigni artigianali. All’interno dei vari locali, su una superficie complessiva di circa 400 metri quadrati, i militari dell’Arma, al comando del capitano Alessandro Saba, hanno individuato e arrestato quattro persone, di cui un 47enne di Calvizzano, un 42enne di Sparanise e due donne di nazionalità nigeriana, una 38enne e una 35enne, entrambe residenti a Castel Volturno.

Il blitz delle forze dell’ordine ha permesso di sorprenderli in flagranza di reato, mentre producevano e confezionavano ordigni esplosivi, tra cui anche quelli di tipo Ied (Improvised explosive device), solitamente realizzati per commettere attentati dinamitardi. Tra le sostanze rinvenute, i carabinieri, insieme ai colleghi del nucleo artificieri antisabotaggio di Napoli, hanno riscontrato la presenza di tritolo, di T4 e di pentrite, componenti particolarmente pericolose che, in caso di combustione, possono sprigionarsi ingenti quantità di gas ad altissima pressione, in grado di espandersi a una velocità dai mille ai novemila metri al secondo, con effetto dirompente e distruttivo.

I manufatti bellici, in base ai primi accertamenti effettuati dagli investigatori, venivano realizzati senza alcun rispetto delle norme in materia di sicurezza e di prevenzione incendi, su banchi inadeguati mediante riempimento di cilindri artigianali. Le polveri e le varie sostanze sono state trovate disseminate anche a terra.

Gli arrestati non hanno opposto resistenza ai militari e, condotti in caserma, sono stati a lungo interrogati. Si cerca di capire la reale finalità per cui i manufatti venivano prodotti in grande quantità e, soprattutto, i destinatari della merce. Le indagini proseguono senza sosta. I quattro arrestati, accusati di detenzione illegale di esplosivi, sono a disposizione dell’autorità giudiziaria. Il sito è, invece, sotto custodia dei carabinieri in attesa della catalogazione definitiva dei materiali sequestrati e del trasferimento in altre sedi.


(fonte: ilmattino.it)

Continua a leggere
Pubblicità
Pubblicità

Popolari

Copyright © 2020 Minformo - Testata giornalistica reg. 20/2016 Tribunale Napoli Nord - Direttore Responsabile Mario Abenante - info@minformo.com - Privacy Policy