Un terzo del cibo prodotto nel mondo viene sprecato e solo in Italia questa perdita vale ben 9 miliardi di euro all’anno. Per la maggior parte il cibo sprecato è frutta, insalata, pane fresco e verdure.
Nel dettaglio si spreca di più al Sud (+4% rispetto alla media nazionale) e meno al Nord (-6% rispetto alla media), di più nelle città e nei grandi comuni (+8%) e meno nei piccoli centri.
Ma il dato che salta più all’occhio è che sprecano molto di più i consumatori a basso potere d’acquisto. Chi ha meno soldi, cioè, butta via molto cibo. Potrebbe sembrare un paradosso, ma l’analisi spiega ampiamente che il motivo per cui si spreca di più è che si compra cibo che costa meno, e quindi di qualità peggiore perché l’inflazione ha abbassato il potere di acquisto. E il cibo peggiore è anche il cibo che si deteriora.
Dovremmo perciò imparare a fare meglio, a ottimizzare le risorse. Per questo valgono sempre i consigli di buon senso – su tutti comprare poco, ma bene e ingegnarsi con ricette di recupero – ma sono utili anche novità al passo con i tempi, come le app antispreco. Fra queste c’è lo Sprecometro, app realizzata dall’Università di Bologna che aiuta a tenere un calendario degli sprechi, suggerendo ogni giorno soluzioni utili per ridurli.
(fonte: thegap_media)