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POLITICA

Ufficializzato accordo nuovi vertici Istituzioni Europee: passano von der Leyen, Costa e Kallas

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Ancora ad Ursula von der Leyen viene affidato il compito di guidare la Commissione Europea dopo che i leader Ue hanno blindato l’accordo confezionato da popolari, socialisti e liberali.

Si formerà una triade per i prossimi cinque anni: insieme a von der Leyen ci sarà Kaja Kallas nelle vesti di Alto rappresentante Ue e Antonio Costa a guidare i lavori del Consiglio europeo.
Ma, nonostante il negoziato serrato trainato dai popolari Ue per convincere anche l’esclusa Giorgia Meloni, l’Italia ha bocciato l’intesa astenendosi sul nome della tedesca e votando contro all’estone e al portoghese. Uno strappo che rischia di allargarsi nel segreto delle urne del voto finale all’Eurocamera a metà luglio, facendo pericolosamente vacillare il bis della delfina di Angela Merkel già impegnata a coprirsi le spalle dai franchi tiratori.
L’annuncio, arrivato dopo l’ok dei leader all’agenda strategica per il prossimo mandato e dopo circa un’ora di confronto sulle nomine, è subito stato celebrato da Kallas e Costa.

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Dal Mondo

Elezioni Francia, vittoria netta per Marine Le Pen: si va verso Bardella premier

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Vittoria netta per Marine Le Pen e il suo Rassemblement National, che nel primo turno delle elezioni legislative in Francia, toccano assieme all’alleato Eric Ciotti dei Repubblicani il 33,15% dei voti. Maggioranza macroniana sotto il 22%, sinistra unita al 29%.

L’estrema destra potrebbe ottenere la maggioranza assoluta all’Assemblea nazionale e la carica di premier per Jordan Bardella. Emmanuel Macron chiede un blocco repubblicano per il secondo turno: stamani nuova riunione strategica all’Eliseo. L’affluenza è stata da record: ha votato almeno il 65% degli aventi diritto, una percentuale ben al di sopra del 47,51% delle elezioni politiche del 2022. 

Le Pen: “Iniziato a cancellare il blocco del presidente”. Mélenchon: ai ballottaggi “ritiriamo i candidati dove siamo terzi, neppure un seggio in più per il Rn”.
I Repubblicani non daranno istruzioni di voto per il secondo turno.

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Attualità

Aborto, 1000€ al mese per 5 anni: la proposta di ‘Forza Italia’ per ridurre le interruzioni di gravidanza

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Mille euro al mese fino al compimento del quinto anno del bambino: è quanto prevede un disegno di legge del capogruppo di Forza Italia al Senato, Maurizio Gasparri, con l’obiettivo di sostenere le donne che ricorrono all’aborto per ragioni di carattere economico. “Al fine di ridurre le richieste di interruzione della gravidanza motivate dall’incidenza delle condizioni economiche”, si legge nel ddl in due articoli, è istituito il “reddito di maternità’’ che costituisce un beneficio economico, su base mensile, concesso su richiesta alle donne cittadine italiane residenti che si rivolgono a un consultorio pubblico o ad una struttura socio sanitaria abilitata dalla Regione, o a un medico di sua fiducia. 

Il reddito, si legge nel testo visionato dall’agenzia di stampa LaPresse, “spetta nella misura di 1.000 euro mensili per dodici mensilità, a condizione che il valore dell’Isee del nucleo familiare di appartenenza della richiedente non sia superiore a 15mila euro, fino al compimento del 5° anno di età del bambino”.

”Ferma restando la libertà di interrompere la gravidanza, lo Stato può offrire un’alternativa. Ci sono degli articoli della legge 194 che molti si sono dimenticati”. Così il capogruppo di Forza Italia Maurizio Gasparri, spiega a LaPresse il suo disegno di legge. La proposta verrà presentata mercoledì. “Dico che se si proponesse a chi prende la decisione di interrompere la gravidanza solo per ragioni economiche, perché non sa come affrontare la vita quotidiana, il reddito di maternità può offrire uno sostegno e può essere che una donna su mille dica ‘se lo Stato mi aiuta ce la posso fare’”.

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Attualità

Antisemitismo in Gioventù Nazionale, Meloni: “Infiltrarsi nei partiti è un metodo da regime”, l’opposizione insorge

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“Prendo atto che è una nuova frontiera dello scontro politico: da oggi è possibile infiltrarsi nei partiti politici e sindacati, riprendere le riunioni e pubblicarle. E’ uno strumento che si potrà utilizzare a 360 gradi”, ha detto in merito all’inchiesta di Fanpage la premier Giorgia Meloni, una volta conclusosi il summit Ue. Infiltrarsi nelle riunioni dei partiti politici è un metodo da regime”, ha attaccato.

Questo non è un metodo giornalistico, perché sono stati utilizzati anche degli investigatori. Se infiltrasse l’organizzazione giovanile di un partito politico che dice che è possibile occupare abusivamente le case – e io non ho mai istigato a violare la legge – quelli che candidano persone indagate per far parte della banda del martello, nel movimento giovanile potrebbe trovare qualcuno che dice cose sbagliate. Sul metodo credo che valga la pena fare una riflessione. Se si dice che va bene ne prendo atto, è un nuovo metodo che si può utilizzare”, ha risposto così alle domande dei cronisti.


(fonte: Ansa)

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