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CAIVANO. Scelte discutibili della terna commissariale prefettizia sul Concerto della “Scarlatti”

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CAIVANO – Editoriale – Da sottolineare ancora la sprovvedutezza amministrativa della terna commissariale prefettizia circa l’evento musicale del concerto dell’Orchestra sinfonica “Scarlatti”.

Un evento rimandato per ben due volte, la seconda per condizioni meteo avverse. Ovviamente tutti potranno pensare che al meteo non si comanda. Vero. Ma c’è anche da sottolineare la scelta discutibile dell’Area Mercato per un concerto, sicuramente di altissima qualità culturale ma indubbiamente di nicchia e non rivolto ad una platea vasta di ammiratori. Senza parlare della scelta di una location all’aria aperta, dove qualsiasi suono sarà emesso in totale assenza di una cassa armonica naturale e inquinato sicuramente dai rumori della vita quotidiana, quali possono provenire dal traffico o da un vicinato alquanto vivace, per usare un eufemismo.

Ma al di là delle critiche tecniche, si possono sollevare anche quelle economiche dettate dalla corsa ai ripari della scelta ultima della Chiesa di San Pietro Apostolo che sicuramente risolverà i problemi dell’acustica e dell’insonorizzazione ma contestualmente offrirà uno spettacolo ridimensionato, meno articolato e rivolto a quella nicchia di estimatori della musica classica di cui si parlava prima.

Quindi la domanda che si pongono i caivanesi è: badi per il primo rinvio che non ha comportato spese. Ma come la mettiamo con i soldi spesi per il palco, service luci/audio, eventuali fitto di bagni chimici e transenne, impiego di protezione civile e Ambulanza?

Certamente per farlo in Chiesa – qui i commissari prefettizi devono ringraziare la misericordia di Don Peppino venuto in soccorso per amore della propria comunità – si sarà sicuramente scelto di optare per un gruppo dimezzato di musicisti, dato che l’ampio spazio di un palco scoperto – scelta discutibile – la Chiesa di San Pietro non può offrire e allora: Quanto costerà l’Orchestra Scarlatti ai caivanesi in totale? Assisteranno allo stesso spettacolo previsto all’aperto, per gli stessi soldi?

E fa nulla che i caivanesi abbiano speso altre 450 euro + iva per la redazione della certificazione tecnica che attesti la rispondenza dell’attività alle norme di sicurezza vigenti del concerto. Siamo contenti che però i Commissari comincino a tenere un comportamento garantista nei confronti dei caivanesi.

Si, perché l’affidamento della redazione della certificazione sopra descritta, come si legge nella determinazione pubblicata ieri è stata affidata all’Arch. Filiberto Chioccarelli, lo stesso nome che compare nel verbale delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia ex Assessore Carmine Peluso quando asserisce che Martino Pezzella, prima di uscire fuori e ricevere i 5000€ provenienti dalla tangente pagata da Appalti Generali – la ditta che stava riqualificando le strade di Caivano – che il suo Amministratore Alfiero aveva consegnato nelle mani del Peluso, si trovava presso lo studio dell’architetto sopra citato.

Finalmente la terna commissariale comincia a capire che non tutti i caivanesi sono dei camorristi e che bisogna reputarli tali solo dopo la condanna definitiva passata ingiudicata, forse proprio per questo principio hanno ritenuto opportuno premiare il valido architetto caivanese, sicuramente ignaro delle malefatte e dei contatti che intessiva il Pezzella. Ci vuole sempre tempo per imparare. Bravi.

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