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CAIVANO, scoperti rifiuti interrati anche pericolosi: c’è presenza di amianto

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Nell’ambito delle indagini dirette ad individuare la presenza di rifiuti interrati nei siti a rischio medio individuati dal Gruppo di Lavoro “Terra dei Fuochi”, i Carabinieri Forestali del Nucleo di Napoli, unitamente ai tecnici dell’Arpa-Campania ed ai Vigili del Fuoco hanno rinvenuto notevoli quantità di rifiuti misti, anche pericolosi, in località denominata “Ex cimitero colerico” nel territorio del Comune di Caivano.

L’attività di scavo si è spinta fino a 5 metri di profondità per un totale di circa 10.000 metri cubi di volume investigato. Una prima classificazione visiva ha evidenziato, tra l’altro, la presenza di rifiuti combusti con esalazioni e rifiuti speciali da demolizione tra cui anche amianto.

I militari hanno proceduto al sequestro preventivo dell’intera area di circa 4000 metri quadri informando il Procuratore presso la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli Nord. Le attività di indagine in campo sui 22 siti a rischio medio – coordinate dal Comandante delle Unità Forestali Ambientali ed Agroalimentari Carabinier,i gen. di corpo d’armata Andrea Rispoli, e pianificate dal Comando regione Carabinieri Forestale “Campania” d’intesa con ARPAC – proseguiranno nei prossimi mesi mediante rilievi dei Carabinieri forestali con il magnetometro e la realizzazione di trincee grazie ad uno specifico accordo di collaborazione tra Regione Campania e Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco.

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CAIVANO. Scelte discutibili della terna commissariale prefettizia sul Concerto della “Scarlatti”

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CAIVANO – Editoriale – Da sottolineare ancora la sprovvedutezza amministrativa della terna commissariale prefettizia circa l’evento musicale del concerto dell’Orchestra sinfonica “Scarlatti”.

Un evento rimandato per ben due volte, la seconda per condizioni meteo avverse. Ovviamente tutti potranno pensare che al meteo non si comanda. Vero. Ma c’è anche da sottolineare la scelta discutibile dell’Area Mercato per un concerto, sicuramente di altissima qualità culturale ma indubbiamente di nicchia e non rivolto ad una platea vasta di ammiratori. Senza parlare della scelta di una location all’aria aperta, dove qualsiasi suono sarà emesso in totale assenza di una cassa armonica naturale e inquinato sicuramente dai rumori della vita quotidiana, quali possono provenire dal traffico o da un vicinato alquanto vivace, per usare un eufemismo.

Ma al di là delle critiche tecniche, si possono sollevare anche quelle economiche dettate dalla corsa ai ripari della scelta ultima della Chiesa di San Pietro Apostolo che sicuramente risolverà i problemi dell’acustica e dell’insonorizzazione ma contestualmente offrirà uno spettacolo ridimensionato, meno articolato e rivolto a quella nicchia di estimatori della musica classica di cui si parlava prima.

Quindi la domanda che si pongono i caivanesi è: badi per il primo rinvio che non ha comportato spese. Ma come la mettiamo con i soldi spesi per il palco, service luci/audio, eventuali fitto di bagni chimici e transenne, impiego di protezione civile e Ambulanza?

Certamente per farlo in Chiesa – qui i commissari prefettizi devono ringraziare la misericordia di Don Peppino venuto in soccorso per amore della propria comunità – si sarà sicuramente scelto di optare per un gruppo dimezzato di musicisti, dato che l’ampio spazio di un palco scoperto – scelta discutibile – la Chiesa di San Pietro non può offrire e allora: Quanto costerà l’Orchestra Scarlatti ai caivanesi in totale? Assisteranno allo stesso spettacolo previsto all’aperto, per gli stessi soldi?

E fa nulla che i caivanesi abbiano speso altre 450 euro + iva per la redazione della certificazione tecnica che attesti la rispondenza dell’attività alle norme di sicurezza vigenti del concerto. Siamo contenti che però i Commissari comincino a tenere un comportamento garantista nei confronti dei caivanesi.

Si, perché l’affidamento della redazione della certificazione sopra descritta, come si legge nella determinazione pubblicata ieri è stata affidata all’Arch. Filiberto Chioccarelli, lo stesso nome che compare nel verbale delle dichiarazioni del collaboratore di giustizia ex Assessore Carmine Peluso quando asserisce che Martino Pezzella, prima di uscire fuori e ricevere i 5000€ provenienti dalla tangente pagata da Appalti Generali – la ditta che stava riqualificando le strade di Caivano – che il suo Amministratore Alfiero aveva consegnato nelle mani del Peluso, si trovava presso lo studio dell’architetto sopra citato.

Finalmente la terna commissariale comincia a capire che non tutti i caivanesi sono dei camorristi e che bisogna reputarli tali solo dopo la condanna definitiva passata ingiudicata, forse proprio per questo principio hanno ritenuto opportuno premiare il valido architetto caivanese, sicuramente ignaro delle malefatte e dei contatti che intessiva il Pezzella. Ci vuole sempre tempo per imparare. Bravi.

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Buona la prima di CAIVANO Legalitaria. Boom di presenze al suo primo convegno

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Ieri sera nella splendida cornice del Teatro Burlesque di Caivano, un piccolo gioiello ideato, realizzato e gestito dall’attore e maestro Crescenzo Autieri, si è svolto il primo convegno targato “Caivano Legalitaria” l’Associazione culturale ad ispirazione giornalistica fortemente voluta dal Direttore e dal vicedirettore della nostra testata.

Il convegno dal nome “Libertatis Praesidia” aveva come tema il garantismo. L’argomento non scelto a caso dalla coppia verticistica di Minformo, poiché legato al progetto dell’Associazione che vorrebbe un sussulto di dignità da parte dei caivanesi nell’imporsi nell’autogestione del proprio territorio, attraverso una sana introspezione della vecchia classe dirigente e un invito alla società civile a scendere in campo per la costituzione di una nuova classe dirigente che possa riportare fiducia nella politica e possa conquistare l’astensionismo e i cittadini sfiduciati, senza affidarsi più al capopolo o al “santone” che possa o abbia le facoltà di elemosinare aiuti e assistenzialismo dal potente di turno che te lo offre solo in cambio di un pericolosissimo “do ut des”.

Il prezzo di una pseudo riqualifica, fatta solo di passerelle e riqualificazioni di strutture sportive, senza passare attraverso temi sociali e abbattimento della soglia di povertà negli agglomerati di edilizia residenziale, Caivano la sta pagando a caro prezzo.

Passata improvvisamente da città sconosciuta nella periferia della città metropolitana di Napoli al massimo esempio negativo di criminalità e meta ambita del tanaturismo nazionale.

“Caivano Legalitaria” nasce per questo, per denunciare la strumentalizzazione fatta dal Governo centrale, dai mass media e da chi, in questa storia fatta di bugie, artefatti e passerelle ci ha solo guadagnato in immagine e personalismo.

La nota positiva e che fa ben sperare ai soci di “Caivano Legalitaria” è la risposta di ieri al convegno.

Il Teatro Burlesque era stracolmo, circa 90 persone hanno risposto presente all’iniziativa e questo è segno che Caivano vuole il riscatto, aderisce all’idea di cambiamento lanciata dall’Associazione ma soprattutto ha voglia di dimostrare al mondo che è in grado di autogestirsi e che la parte sana della città è viva e non vede l’ora di riprendersi il futuro politico nelle proprie mani.

L’impresa riuscita di “Caivano Legalitaria” è stata quella di mettere insieme tutti gli addetti ai lavori del territorio. Ieri al Teatro c’era la più eterogenea delle platee. Esponenti politici di ideali diversi e opposti. Si passava tranquillamente dall’estrema sinistra alla Lega. Segno che l’idea di cambiamento lanciata da “Caivano Legalitaria” è trasversale e post-ideologica che va al di là anche dei personalismi e dei rancori personali.

Ieri all’evento erano presenti: Il Dirigente nazionale di Più Europa e primo sostenitore del progetto Raffaele Mosca, Il Sindaco di Cardito e vicesindaco metropolitano Giuseppe Cirillo, il Sindaco di Afragola Antonio Pannone, il Sindaco di Crispano Michele Emiliano, gli ex sindaci di Caivano Enzo Falco, Mimmo Semplice e Pippo Papaccioli, l’ex Senatore Giacinto Russo, l’ex vicesindaco Tonia Antonelli con il marito ex Consigliere di Caivano Angelo Marzano, gli ex Assessori di Caivano Pasquale Mennillo, Pierina Ariemma e Maria Donesi, l’ex Consigliere di Caivano Luigi Padricelli, il coordinatore di Italia Viva Raffaele Sirico e il marito della ex Consigliere di Caivano Giovanna Palmiero, Luigi Muto.

Grande platea per un parterre di tutto rispetto, ieri l’evento è risultato agli occhi dei più, di altissimo livello culturale e intellettuale, che ha visto una seria formazione sul garantismo e ha attratto le attenzioni dei presenti.

Il parterre era formato dall’Avv. Penalista e Cassazionista e membro della Commissione penale dell’Ordine degli Avvocati Mario Angelino, dal Prof. Ordinario di Istituzioni e Diritto Pubblico all’Università Pegaso Luca Longhi, dal Giornalista de Il Mattino M° Marco Di Caterino, dalDocente di Diritto Penale e Avvocato Penalista Michele Dulvi Corcione, dal Garante dei diritti dei detenuti della Regione Campania Samuele Ciambriello e dall’ispiratore dell’evento di stasera nonché Giornalista e scrittore Mario Abenante.

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Caivano, 4 campionissimi di padel nel centro ‘Pino Daniele’ davanti a 300 bambini

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I campioni del padel sbarcano al centro sportivo di Caivano.

Sono stati trecento i bambini degli Illumina Camp di Caivano ad ammirare Giulio Graziotti, Riccardo Sinicropi, Giorgia Marchetti e Chiara Pappacena.

Non appena arrivati al centro sportivo ‘Pino Daniele’ è scattata la gioia degli astanti. Poi una pioggia di domande sul padel e su di loro.
Quattro su ogni campo con gli atleti del Bnl Italy Major Premier padel, che in questi giorni si stanno preparando per il P2 di Genova, alle prese con l’insegnare dritti e rovesci.

Una valanga di autografi e selfie agli atleti per aver passato una giornata con loro.
“Una esplosione di gioia che ha contagiato gli stessi atleti che poi hanno voluto sapere la storia del centro sportivo mentre facevano un giro al suo interno – scrive Sport e Salute in una nota – una filosofia, la nostra, che mira a coinvolgere tutti gli atleti dei grandi eventi che organizza portandoli proprio nel centro ‘Pino Daniele’. Un modo per avvicinare il vertice alla base. Professionisti e ragazzi che si uniscono attraverso lo sport”.

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