Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia (anche se quest’ultima con più dubbi) stanno considerando di apportare delle modifiche al sistema di voto nei comuni. L’idea arriva subito dopo la sconfitta nei ballottaggi delle elezioni amministrative del 2024, dove il centrosinistra ha conquistato sei capoluoghi di regione al voto.
L’eliminazione dei ballottaggi potrebbe scattare qualora un candidato superasse il 40% dei voti al primo turno.
Le destre da tempo lavorano sull’abolizione del secondo turno e avevano provato un blitz con un emendamento leghista al “decreto elezioni” a meno di tre mesi dal voto, un tentativo che era però andato a vuoto per le forti proteste delle opposizioni.
Ora però il discorso è di attualità, anche grazie a un intervento del presidente del Senato, Ignazio La Russa, che a spoglio appena concluso ha diramato una nota in cui propone di modificare la legge ispirandosi a quella delle elezioni siciliane, dove per accedere al doppio turno nessuno dei candidati deve superare la soglia minima del 40%.
Dall’altra parte, la segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, ha contestato queste proposte. “Non è che quando si perde si aboliscono le elezioni o si scappa con il pallone in mano. Noi non ci stiamo a cambiare le regole, non ha senso delle istituzioni una dichiarazione del genere”, ha commentato.