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Giustizia

Caso centro migranti Cpr Milano: chiesto il processo per 2 persone e una società del Salernitano

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A processo Alessandro Forlenza e Consiglia Caruso, amministratori di fatto e di diritto della Martinina srl, e per la stessa società con sede a Salerno: è quanto richiesto dalla Procura di Milano.
I due sono accusati di frode in pubbliche forniture e turbativa d’asta, nell’inchiesta sul Centro di permanenza rimpatri di via Corelli a Milano in cui i migranti, secondo la ricostruzione, sarebbero stati rinchiusi in condizioni – a dir poco – disumane.

La richiesta di rinvio a giudizio è stata firmata nei giorni scorsi dai pm Paolo Storari e Giovanna Cavalleri i quali, lo scorso 13 dicembre, avevano ottenuto il sequestro di un ramo di azienda della Martinina che gestiva, per l’appunto, il Cpr.

Le indagini, grazie a un’ispezione della Gdf, avevano fatto emergere una situazione per la quale si è reso necessario nominare un amministratore giudiziario.

“Cibo pieno di vermi”, assenza di mediatori culturali e linguistici, l’uso costante di “psicofarmaci”, letti e bagni fatiscenti: questi, solo per citarne alcuni, i fatti riscontrati dalle Fiamme Gialle.

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Attualità

Mafia, ex pm del pool antimafia Natoli indagato per favoreggiamento

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L’ex pm del pool antimafia di Palermo Gioacchino Natoli è indagato dalla Procura di Caltanissetta per i reati di favoreggiamento alla mafia e calunnia e ha ricevuto un invito a comparire per essere interrogato.

La vicenda riguarda un filone dell’inchiesta mafia-appalti, svolta nel capoluogo siciliano agli inizi degli anni ’90; secondo alcuni il vero movente della strage costata la vita al giudice Paolo Borsellino.

A Natoli i Pm contestano di aver insabbiato l’indagine avviata dalla procura di Massa Carrara e confluita nel procedimento mafia-appalti per favorire esponenti mafiosi come l’imprenditore palermitano Antonino Bonura.

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Giustizia

Camorra, duplice omicidio a Marano: Riesame annulla misure cautelari nei confronti di 4 soggetti

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Il Tribunale del Riesame di Napoli (ottava sezione) ha annullato la ordinanza cautelare in carcere emessa su richiesta della DDA dal gip del Tribunale di Napoli ed eseguita lo scorso 8 giugno nei confronti di Antonio Orlando, Angelo Orlando, Vincenzo Polverino e Armando Lubrano per il duplice omicidio avvenuto a Marano nel 2015 di Antonio Pastella e Salvatore Vigna.

Secondo la ricostruzione degli inquirenti, imperniata sulle dichiarazioni dei collaboratori di giustizia Teodoro Giannuzzi, Giuseppe Simioli e Giuseppe Ruggiero, Pastella e Vigna sarebbero stati uccisi dal gruppo malavitoso Orlando-Polverino perché passati nelle fila degli scissionisti capeggiati da Mariano Ricco.

Accolte, quindi, le argomentazioni rese dal collegio difensivo, composto dagli avvocati Antonio Cavallo e Saverio Senese (per Antonio Orlando), Alfredo Sorge e Leopoldo Perone (per Angelo Orlando), Luigi Senese ed Emilia Granata (per Armando Lubrano), Antonio Briganti ed Alfonso Vozza (per Vincenzo Polverino).

I legali hanno, tra l’altro, evidenziato “le notevoli discrepanze e carenze conoscitive del narrato dei collaboratori di giustizia nonché la totale incertezza della stessa causale alla base dell’ipotesi accusatoria”.

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Attualità

Maxi operazione contro Clan Contini, Nicola Gratteri: “Risultato eccezionale ma prova quanto il 41bis non funzioni”

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Il procuratore di Napoli Nicola Gratteri, nel corso di una conferenza stampa indetta all’indomani dell’operazione interforze sul clan Contini in cui è emerso quanto“il 41bis non funziona“ , si è espresso così: “Dobbiamo domandarci chi ha ridotto il 41bis in queste condizioni, con maglie così larghe. Ci sono state circolari, direttive e modifiche nel corso degli anni che lo hanno ridotto in queste condizioni”.

Grazie alle intercettazioni telefoniche, tanto messe in discussione, con la bravura della Polizia di Stato dei carabinieri e della Guardia di Finanza hanno sequestrato 48 orologi per 5 milioni di euro e contanti per 4 milioni di euro”. Ha proseguito il procuratore di Napoli
Tutti questi orologi da collezione – ha aggiunto – alcuni di valore inestimabile, non li ho mai visti. Alcuni sono pezzi unici e abbiamo chiesto a esperti di valutarli”. Secondo quanto reso noto gli orologi e il denaro contante sono stati trovati in un bunker scovato in un’abitazione perquisita ieri.

Mi ha stupito la camorra, che ho trovato forte ed evoluta soprattutto sul piano imprenditoriale”, ha chiosato Gratteri.



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