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Cronaca

Trema il clan Vanella Grassi, il ras Raffaele Paone collabora con la giustizia

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Raffaele Paone, 40 anni il prossimo settembre, ha iniziato a collaborare con la giustizia. Paone era stato arrestato nel dicembre scorso per estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di commercianti e imprenditori della zona di Secondigliano e San Pietro a Patierno. Noto all’anagrafe di camorra come ‘Rafaniello’, è considerato un ras del gruppo criminale della Vanella Grassi, con un ruolo cardine nel settore delle estorsioni.

In una tabaccheria di San Pietro a Patierno, il titolare sarebbe stato obbligato a consegnare 500 euro. In caso contrario il clan gli avrebbe chiuso il negozio.

Nel mirino anche un’impresa di costruzioni e una rivendita di bibite al dettaglio.
‘Rafaniello’ era tornato in libertà a giugno dello scorso anno, dopo essere stato coinvolto in un’altra inchiesta della Procura sulla mala di Secondigliano e sulla Vanella Grassi in particolare. Era il 7 luglio del 2020 quando il gruppo criminale fu sbaragliato con l’arresto di 51 persone.

L’indagine svelò l’evoluzione del cartello criminale che, da gruppo di fuoco del clan Di Lauro, divenne un clan autonomo. In base alle indagini, l’Antimafia apprese che la Vanella Grassi si divise in vari sottogruppi, tutti sottoposti al potere direttivo di Salvatore Perriccione, il fondatore del clan che, sia pure da detenuto, era in grado di tenere ancora le redini del cartello.

Il primo gruppo è quello degli Angrisano, insediati nella zona di Scampia. Poi ci sono i Petriccione, ancora attivi nell’area di Secondigliano intorno a via Vanella Grassi, la strada in cui il clan è nato. Paone faceva parte del terzo gruppo, quello dei Grimaldi-Esposito, operativi nel quartiere di San Pietro a Patierno. Cugino di Vincenzo Grimaldi, detto ‘Bombolone’, per un periodo sarebbe stato anche reggente del gruppo.
La sua scelta di collaborare con la giustizia fa tremare tre quartieri.

Fonte: Il Sud24

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Castellammare di Stabia

Castellammare di Stabia, 30 genitori aggrediscono maestra: ora insegnante indagata

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È stata iscritta nel registro degli indagati la docente di sostegno aggredita la scorsa settimana da un gruppo di circa trenta genitori presso la scuola Salvati di Castellammare di Stabia. Si tratta di un «atto dovuto» da parte della procura, come riportato dal quotidiano Metropolis, per permettere accertamenti sul cellulare dell’insegnante, sequestrato dopo la denuncia di cinque genitori. Questi ultimi hanno riferito agli investigatori dell’esistenza di una chat tra la docente e alcuni alunni, in cui sarebbero stati condivisi audio e video con contenuti a sfondo sessuale.

Continua anche l’inchiesta riguardante la spedizione punitiva organizzata da diversi genitori, avvenuta presso la scuola del quartiere Scanzano. Durante l’incidente, oltre alla docente, è rimasto ferito anche il padre dell’insegnante, intervenuto per difendere la figlia.

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Cronaca

Scampia, scoperto deposito abusivo di rifiuti con oltre 40 elettrodomestici

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Nell’ambito delle attività di contrasto al fenomeno dell’illecito abbandono e gestione illecita dei rifiuti, personale Polizia Locale Unità Operativa Scampia, in via Anna Maria Ortese, ha scoperto un deposito illecito di Raee (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche) dove erano stati illecitamente stoccati 43 grandi elettrodomestici come lavatrici, caldaie, televisori, forni.

Sul posto è stato sorpreso un 39enne napoletano intento ad asportare varie parti elettriche e ferrose. La Polizia Locale ha provveduto al sequestro penale dell’area, di proprietà comunale, ove erano stati stoccati i rifiuti e a deferire all’autorità giudiziaria il trentanovenne per i reati di gestione illecita di rifiuti e invasione di suolo pubblico.

Nel corso della stessa operazione sono stati sanzionati con una multa da 51,64 euro due soggetti che conferivano rifiuti domestici fuori orario ed in contenitori non idonei.

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Cronaca

Torre del Greco, denuncia marito violento e fa scoprire giro d’usura

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Una donna ha denunciato le violenze subite dal marito, portando alla scoperta di un usuraio seriale a Torre del Greco. Un uomo di Torre Annunziata è stato arrestato con diciotto capi d’imputazione, di cui quindici per usura, due per estorsione e uno per possesso di armi. I carabinieri della stazione di Boscoreale lo hanno colto in flagrante mentre, insieme al nipote, riscuoteva 300 euro in interessi da una delle sue vittime.

Le indagini sono iniziate dopo la denuncia della donna, che ha rivelato come il compagno fosse frustrato dai debiti accumulati con usurai. I carabinieri hanno così avviato un monitoraggio, riuscendo a identificare l’usuraio tramite intercettazioni telefoniche. È emerso che l’uomo aveva rapporti con almeno sette vittime, a cui chiedeva mensilmente somme tra 100 e 500 euro.

Le intercettazioni hanno rivelato la pressione esercitata dall’indagato sulle vittime, che includeva minacce e intimidazioni. Le dichiarazioni delle vittime hanno confermato le accuse e svelato il modus operandi dell’usuraio, che sfruttava la vulnerabilità di commercianti in difficoltà. Dopo l’arresto, i carabinieri hanno perquisito l’abitazione dell’uomo e un suo terreno, trovando circa 20.000 euro in contante, gioielli, orologi di valore e un’arma da fuoco illegalmente detenuta.

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