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Politica

Maternità surrogata, c’è la stretta della Lega: reclusione fino a 10 anni

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La maternità surrogata sarà punita con la reclusione da 4 a 10 anni e una multa da 600 mila euro a 2 milioni, oltre a punire il pubblico ufficiale che registra i figli nati da quella pratica. E’ la stretta ulteriore voluta dalla Lega.

E’ quanto prevede l’emendamento presentato dal partito di Matteo Salvini al disegno di legge proposto da Fratelli d’Italia, che vieta la pratica anche se commessa all’estero e che è all’esame della commissione Giustizia del Senato.

Il gruppo ha depositato 2 emendamenti (per entrambi il primo firmatario è il capogruppo Massimiliano Romeo) che ricalcano il testo del ddl di Romeo sullo stesso tema del 2023.

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Politica

Crisi di governo in Germania, il cancelliere Scholz incontra l’opposizione: le ultime

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Secondo il quotidiano tedesco Spiegel, il cancelliere tedesco Olaf Scholz incontrerà all’ora di pranzo in Cancelleria il leader dell’opposizione Friedrich Merz per discutere la data delle elezioni.

Pertanto Scholz non vuole chiedere la fiducia al Bundestag prima del 15 gennaio, per poi procedere alle elezioni federali anticipate a fine marzo. Invece per Merz è troppo tardi, poiché l’opposizione conservatrice tedesca ha chiesto al cancelliere socialdemocratico di sottoporsi al voto di fiducia in Parlamento al massimo per la prossima settimana.

In particolare Merz ha dichiarato che “la coalizione tripartita tra socialdemocratici, verdi e liberali della FDP è fallita”.

Intanto, uno dei ministri liberali del governo tedesco, Volker Wissing, ha annunciato che resterà nella squadra di governo e lascerà il suo partito con il quale è in contrasto, poiché vuole restare fedele a sé stesso.

Invece il presidente della CSU al Bundestag, Alexander Dobrindt, ha così dichiarato:

“Con il ritiro della FDP è ormai chiaro che non esiste una maggioranza parlamentare che abbia fiducia nel cancelliere, una continuazione del governo sarebbe arrogante e irrispettoso nei confronti degli elettori. Il semaforo rimasto non può avere il diritto di continuare a governare”.

Sulla questione è intervenuta anche la presidente della Commissione Europea, Ursula Von Der Leyen, la quale ha così commentato:

“Il contesto tedesco è una cosa che si discute in Germania. Nelle democrazie ci sono le elezioni e governi che si fanno. Per l’Unione europea, è importante che sia mantenuta la rotta che abbiamo intrapreso da molti anni ormai, e che è stata una rotta di successo”.

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Aversa

Aversa, domenica presentazione del libro di Italo Bocchino “Perché l’Italia è di destra”

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Sarà presentato domenica, 10 novembre, alle ore 10.00, nella suggestiva cornice del Chiostro di San Francesco, in piazza don Giuseppe Diana ad Aversa, il libro di Italo Bocchino “Perché l’Italia è di destra”, sottotitolo “Contro le bugie della sinistra”, edito da Solferino.

Sono previsti i saluti di Imma Lama, capogruppo consiliare di FdI Aversa, e di Gimmi Cangiano, deputato e coordinatore provinciale di Caserta del partito di Giorgia Meloni. Interverranno Mario De Michele, direttore di Italia Notizie Online e giornalista parlamentare, e Mimmo Falco, vicepresidente dell’Ordine Regionale dei Giornalisti della Campania.
I lavori saranno moderati dalla giornalista e scrittrice Claudia Conte. Presenti i parlamentari Marco Cerreto e Giovanna Petrenga, il consigliere regionale Alfonso Piscitelli, i già deputati Pasquale Giuliano e Gennaro Coronella, il consigliere comunale di Aversa Antonio Farinaro, Enzo Pagano, candidato alle ultime politiche nella lista di FdI ed esponente di spicco del partito, e i leader cittadini di Fratelli d’Italia, Michele Ferrara e Pino Cannavale.

È una costante della nostra storia politica: quando si tratta di elezioni decisive, l’Italia vira sempre a destra. È accaduto nel 1948 con la Democrazia Cristiana, nel 1994 con Silvio Berlusconi, e ancora nel 2022 con Giorgia Meloni. Ma quali sono le caratteristiche di questa nuova destra? Davvero gli italiani vogliono l’uomo forte? E davvero alla sinistra servirebbe una Meloni? Italo Bocchino, dalla prospettiva privilegiata del giornalista e intellettuale d’area, racconta le radici e il futuro di una compagine politica in continua evoluzione, eppure saldamente radicata in una storia. Sfata luoghi comuni come il familismo, l’incompetenza della classe dirigente, il monopolio dell’informazione o il destino di isolamento internazionale e catastrofi economiche regolarmente pronosticate al Paese sotto i governi di destra. E in un’analisi ricca di dati, notizie e vis polemica, riflette in modo originale e provocatorio attorno ai grandi temi da affrontare una volta per tutte nel XXI secolo, prima fra tutti la questione demografica e, strettamente collegata, quella dei flussi migratori.

Si guarderà inevitabilmente meno a Tolkien e più a Scruton, osserva Bocchino, descrivendo «una destra pienamente legittimata nel consenso e negli atteggiamenti», che sappia difendere la cultura italiana, sostenere il merito, ridisegnare le istituzioni nel senso di una maggiore efficienza e vicinanza alle necessità reali di un popolo a cui da sempre la lega un’affinità elettiva. Dal tormentone dell’antifascismo al rinnovamento dell’Unione Europea, dal premierato alla riforma della giustizia, questo libro conduce il lettore attraverso le pieghe più nascoste del sistema-destra e indica la strada del futuro.

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Caivano

CAIVANO. La TARI è aumentata. Tutte le bugie del Commissario Dispenza

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CAIVANO – Ad un anno dall’Amministrazione della terna commissariale capitanata dall’ex Prefetto in quiescenza Filippo Dispenza cosa è cambiato? Nulla o quasi nulla!

Premesso che le nuove assunzioni, necessarie e indispensabili oserei dire, al Comune di Caivano sono frutto del Decreto che porta il nome, in maniera discriminatoria, della nostra amata città, della sponsorizzazione all’annessione di Caivano da parte del Governo Centrale con metodi che ricordano tanto la marcia su Roma e di cui i cittadini caivanesi hanno già pagato con gli interessi con la loro immagine di comunità abitata da persone perbene sporcata dalla Comunicazione studiata al tavolino dalla Premier e dai suoi sodali sul territorio.

Per il resto, facendo un primo bilancio del trio capitanato da Dispenza potremmo dire: Cantieri PNRR che riguardano la torre dell’orologio e la conversione in villa comunale dell’ex campo Faraone bloccati con data della ripresa dei lavori da destinarsi. Lavori alla villetta comunale che dovrebbe sorgere al posto del vecchio plesso scolastico in via Lanna mai partiti. L’unica cosa buona che potevano fare è mettere mano al PUC come fatto dalla terna commissariale post scioglimento per ingerenze criminali a Crispano e invece hanno scelto di demandare queste responsabilità alla prossima Amministrazione. Hanno bloccato inspiegabilmente quattro milioni di euro del bilancio scorso approvato in un fondo per debiti fuori bilancio.

Ma la ciliegina sulla torta alla sprovvedutezza della commissione prefettizia però la si raggiunge con l’aumento della TARI. A dispetto di quanto l’ex Interpol Filippo Dispenza dichiari ad una testata giornalistica allineata al potere, conformista e pavida, dicendo che la TARI non è aumentata e che lui non scende in polemiche con i gruppi politici del territorio, avevano ragione quelli di Più Europa Caivano. La TARI è aumentata eccome. Tante sono le lamentele ricevute dalla nostra testata all’indomani di quella intervista e qualche cittadino caivanese si è anche prodigato a dimostrarci il contrario facendoci leggere le bollette in confronto con quelle dell’anno scorso, quando nel capitolo TARI, grazie all’intervento dell’ex Assessore Pasquale Mennillo, si decise di applicare al PEF (Piano Economico Finanziario) legato alla TARI uno sconto derivante dai fondi di recupero dell’ evasione fiscale della TARI stessa.

Un’azione che poteva essere ripetuta e che stavolta poteva essere assegnata, così come suggerivano gli esponenti di Più Europa Caivano, alle famiglie meno abbienti con ISEE basso o che all’interno del loro nucleo familiare presentassero qualche profilo di disabilità.

Tutto questo non è stato fatto, quei fondi non sono stati presi in considerazione e la TARI quest’anno è addirittura aumentata.

Per quanto riguarda il resto delle dichiarazioni, in merito ai progetti sbagliati e per i quali si sta perdendo tempo ad aggiustarli non possiamo totalmente smentire perché non siamo in grado di poter leggere le carte e i documenti prodotti dall’ex Amministrazione e non abbiamo alcun dubbio che sia stato fatto qualche errore ma è giusto anche sottolineare che in altre dichiarazioni lo stesso Dispenza affermava di aver controllato l’iter burocratico e tecnico dei progetti PNRR, di non aver riscontrato anomalie e di aver dato via libera all’inizio dei lavori.

Sarebbe stato più giusto, forse, affermare che date alcune incongruenze riscontrate durante i lavori si è perso e si sta perdendo tempo ad effettuare varianti. Questa è la vera motivazione, ad esempio, riscontrata nell’ex Faraone quando dagli scavi la ditta che ha iniziato i lavori si è trovata di fronte cumuli di pietre di basalto da smaltire, ovviamente costi questi, non contemplati nel progetto iniziale.

Per quanto riguarda invece la torre dell’orologio il dott. Dispenza dimentica che il RUP e il Direttore dei Lavori è stato proprio un suo sovraordinato Arch. Giuseppe Schiattarella che fino alla nomina da Assessore a Grumo Nevano ha seguito i lavori di riqualificazione della torre.

Non vogliamo sapere con quali requisiti costui sia stato inquadrato come sovraordinato dato che è laureato da tre anni in Architettura, iscritto all’Albo da due e il ruolo ricoperto a Caivano, in realtà prevede che bisogna avere una esperienza, almeno quinquennale, in materia all’interno della Pubblica Amministrazione, ma saremo curiosi di sapere se il sovraordinato della Prefettura informava pedissequamente la terna commissariale o solo adesso i tre si sono resi conto che dai progetti qualcosa non andava? Ai posteri l’ardua sentenza.

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