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Cronaca

Sbaragliata banda dedita ai furti nel Sannio: 8 arresti tutti provenienti dai campi rom di Giugliano e di Secondigliano

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Otto persone sono state arrestate (per due sono stati disposti gli arresti domiciliari) al termine delle indagini della Procura di Benevento perché gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere dedita alla commissione, più delitti di furto pluriaggravato e furto in abitazione, ricettazione, simulazione di reato e falsità materiale.

Il provvedimento restrittivo è stato emesso dal gip del Tribunale di Benevento, su richiesta della locale Procura della Repubblica retta da Aldo Policastro, al termine delle indagini condotte dai carabinieri.
Le indagini hanno smascherato un sodalizio criminale, composto da soggetti stranieri provenienti dai campi rom di Giugliano in Campania e Secondigliano, che commetteva materialmente i delitti, introducendosi furtivamente in bar/tabacchi, esercizi commerciali ed abitazioni, utilizzando per l’occasione veicoli intestati fittiziamente a terzi sui quali venivano collocate targhe alterate o precedentemente asportate da altri veicoli.

“Gravi indizi di colpevolezza – si legge in una nota del procuratore Policastro – sono stati acquisiti anche nei confronti di soggetti italiani che facevano parte del sodalizio, gestori di rivendite di auto, che avrebbero rifornito il gruppo di autovetture da impiegare per la commissione dei reati impegnandosi anche per trovare intestatari fittizi“.

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Cronaca

Coniugi ottantenni trovati morti in casa nel Salernitano: ipotesi cause naturali

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Sarà l’autopsia a chiarire in maniera certa le cause del decesso di una donna di 85 anni e del marito 80enne, entrambi trovati senza vita nella loro abitazione a Caselle in Pittari, nel Salernitano, ma secondo i primi accertamenti si sarebbe trattato per entrambi di cause naturali.

I corpi dei due anziani sono stati rinvenuti lontani l’uno dall’altro: il cadavere della donna era nel pollaio, quello dell’uomo in un locale esterno all’abitazione.

Entrambi i corpi erano in stato di decomposizione.

Impossibile, per medico legale e carabinieri, stabilire in maniera certa le date dei decessi. Una risposta che arriverà dall’autopsia disposta dal pm della Procura della Repubblica di Lagonegro.
A lanciare l’allarme è stato il figlio dei coniugi che, non riuscendo a mettersi in contatto con loro ed essendo fuori territorio, è rientrato nel comune cilentano per rendersi conto personalmente della situazione. Una volta arrivato nell’abitazione familiare ha scoperto che entrambi i genitori erano morti.

Dai primi elementi raccolti dai carabinieri della stazione di Sanza e dalle risultanze dell’esame esterno effettuato dal medico legale, si ipotizza che entrambi siano deceduti per cause naturali. I militari, infatti, non hanno riscontrato segni di effrazione alla porta d’ingresso dell’abitazione né segni di violenza sui corpi dei due anziani. Una delle ipotesi è che uno dei due coniugi sia deceduto e l’altro, non sia riuscito a chiedere aiuto, morendo successivamente.

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Cronaca

Scampia, tentata estorsione da 500mila euro: cinque persone del clan Abbinante in manette, c’è anche il figlio del boss

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Avevano tentato di farsi consegnare dalle loro vittime, a titolo di estorsione, circa 500mila euro oltre a tre appartamenti: cinque persone, tra cui figura anche Alessandro Abbinante, 26 anni, figlio di Guido, elemento di vertice dell’omonimo clan di Scampia, sono state arrestate dalla Squadra Mobile della Questura di Napoli al termine di indagini coordinate dalla DDA.

Ad Abbinane la misura cautelare è stata notificata nel carcere dove è detenuto.

I cinque, a cui gli inquirenti contestano il reato di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, sono stati bloccati dai poliziotti a Napoli e in provincia, precisamente a Torre del Greco.
Le minacce estorsive – è emerso durante le indagini della Polizia di Stato – si sono protratte per circa sei mesi e sono culminate nell’incendio doloso dei locali di un’attività di rivendita.

La Squadra Mobile e gli agenti del commissariato Scampia hanno sequestrato anche due pistole con relativo munizionamento, trovate nell’abitazione di uno degli indagati. Una sesta persona, destinataria della stessa ordinanza emessa dal Gip di Napoli, attualmente irreperibile, è ricercata dai poliziotti.

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Cronaca

Morte Chiara Jaconis, i genitori del bambino negano ogni responsabilità

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Sono finiti nel mirino degli inquirenti dopo che uno dei loro bambini ha gettato dal balcone un oggetto risultato fatale per la giovane Chiara Jaconis, ma ciò nonostante la coppia residente nell’appartamento dal quale è caduto l’oggetto continua a negare la proprietà dello stesso.

Pertanto gli investigatori hanno notificato due avvisi di garanzia alla coppia, dopo che la Procura ha acquisito le immagini delle telecamere di videosorveglianza di un B&B, che riprendono l’esatto momento in cui il contenitore impatta con un balcone e un pesante frammento colpisce Chiara, che si accascia al suolo.

I due destinatari degli avvisi sono entrambi professionisti e pare che in passato siano caduti anche altri oggetti dal loro balcone, anche se non avevano mai determinato gravi conseguenze fino alla tragedia di domenica scorsa.

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