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Olimpiadi, esclusa nuotatrice transgender: per la Federazione “non può gareggiare nella categoria femminile”

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La nuotatrice transgender Lia Thomas non prenderà parte alle Olimpiadi di Parigi che partiranno il prossimo 26 luglio.
L’atleta statunitense ha perso la causa legale contro World Aquatics (la Federazione internazionale di nuoto), presso il tribunale arbitrale per lo sport. Thomas è stata esclusa dalla competizione perché secondo World Acquatics chiunque abbia attraversato nel corso della vita “qualsiasi momento della pubertà maschile” non può in alcun caso gareggiare nella categoria femminile delle competizioni di alto livello, comprese le Olimpiadi.
Nonostante la nuotatrice abbia sostenuto che le nuove regole introdotte dalla Federazione siano “non valide e illegali” (perché violerebbero la Carta olimpica e la Costituzione mondiale degli sport acquatici), il verdetto del Tas le ha dato torto, sancendo la sua esclusione dai Giochi di Parigi.

Le nuove regole di World Acquatics erano state approvate e, successivamente, introdotte in seguito al netto trionfo di Lia Thomas contro la nuotatrice Emma Wants nella gara dei 200 stile libero ai campionati universitari americani del 2022. Secondo la Federazione, le donne transgender hanno dei vantaggi fisici significativi (relativi a resistenza, potenza, velocità e forza) rispetto alle donne cisgender. 

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