Sanità

Morì dopo essersi rotto il femore: 400mila euro di risarcimento dal Cardarelli di Napoli

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“Lo Studio Associato Maior annuncia con orgoglio un ulteriore successo nell’ambito della malasanità. In un caso drammatico che ha coinvolto un uomo di 50 anni, il tribunale di Napoli ha riconosciuto le gravi responsabilità dell’ospedale Cardarelli, emettendo una sentenza di risarcimento superiore a 400.000 euro in favore dei familiari del paziente“.

Il caso risale a circa due anni fa, quando il paziente, a seguito di una banale caduta domestica, fu condotto all’ospedale Cardarelli di Napoli per una frattura del femore. Dopo l’intervento chirurgico, venne trasferito in un centro riabilitativo, ma dato l’aggravarsi delle sue condizioni fu costretto a un nuovo ricovero presso il Cardarelli.
In breve tempo, il paziente manifestò gravi difficoltà respiratorie, tachicardia e dolori addominali. Gli approfondimenti medici rivelarono la presenza di multiple e severe infezioni che causarono un grave squilibrio sistemico, coinvolgendo fegato e reni e conducendo infine a uno shock settico e al decesso per insufficienza cardiaca.
Rappresentato dagli avvocati Pierlorenzo Catalano, Michele Francesco Sorrentino e Filippo Castaldo, con il supporto del medico legale Dott. Marcello Lorello, lo Studio Maior ha depositato ricorso per accertamento tecnico preventivo (ATP) presso il tribunale di Napoli.

I periti nominati dal giudice hanno confermato la tesi difensiva: le infezioni contratte in ospedale furono la causa primaria del decesso e il Cardarelli non riuscì a dimostrare di aver adottato tutte le misure igienico-sanitarie necessarie per prevenire tali infezioni.
Concluso il processo per ATP, senza accordi transattivi da parte del Cardarelli, lo Studio Maior ha proceduto con il ricorso ordinario. Il tribunale, all’esito della prima e unica udienza, ha riconosciuto ai familiari del paziente – fratelli e nipoti – un risarcimento di oltre 400.000 euro per la perdita del rapporto parentale e ulteriori danni.

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