Alta tensione nello stabilimento di Marcianise (Caserta) della Jabil, in vista dell’incontro che si terrà domani a Roma al ministero delle Imprese e del Made in Italy. Sarà l’occasione da parte dei vertici della multinazionale Usa, secondo quanto affermato da fonti sindacali, per confermare la volontà di disimpegno dal sito di Marcianise e dall’Italia, come annunciato il 30 aprile scorso.
Per la giornata di domani, le segreterie casertane dei sindacati dei metalmeccanici Fiom-Cgil, Fim-Cisl, Uilm e Failms, hanno proclamato otto ore di sciopero per permettere ai 420 lavoratori dello stabilimento Jabil di raggiungere la capitale con i pullman messi a disposizione dai sindacati.
Poi, mercoledì 13 giugno, sarà sciopero generale a Caserta dei lavoratori metalmeccanici, e ci sarà un corteo per le strade del capoluogo che si concluderà con gli interventi dei segretari generali nazionali di Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm, Ferdinando Uliano, Michele De Palma e Rocco Palombella.
Il 31 maggio scorso è intanto scaduta la cassa integrazione in deroga per i lavoratori Jabil e quest’ultimi, riuniti in assemblea, hanno detto “no” alla proroga dell’ammortizzatore sociale, andando così allo scontro con l’azienda.
I lavoratori, per ora, non vogliono sentire parlare di ricollocazioni in altre aziende, memori di quanto avvenuto ai loro colleghi che negli anni scorsi sono passati da Jabil ad altre società, come Softlab e Orefice..
Dunque per i 420 addetti Jabil, l’unica soluzione alla vertenza è che la multinazionale dell’elettronica resti a Marcianise.