La dispersione scolastica. Una piaga sociale che parte da lontano, anzi, dall’inizio. Perché se da un lato la criminalità comune, e soprattutto quella organizzata promette facili guadagni con sacrifici pari allo zero, dall’altro ci sono famiglie che sbarcano il lunario nella speranza che i propri figli possano realizzarsi all’interno di una società dove è sempre più difficile individuare veri modelli da seguire.
L’istruzione è il perno portante di una società civile. I carabinieri del comando provinciale di Napoli vivono in prima linea la lotta alla dispersione scolastica.
E oggi che si celebra la Festa dell’Arma, si rafforza quella capillarità e quella presenza visibile che i Carabinieri garantiscono da 210 anni.
Siamo a Pozzuoli e a giorni, come nel resto d’Italia, l’anno scolastico volgerà al termine. Si chiude un iter che porta con se importanti bilanci e quelli accertati dai carabinieri della locale stazione sono decisamente pesanti e fanno riflettere. Al termine dei dovuti accertamenti sono state denunciate per inosservanza dell’obbligo di istruzione minorile 106 persone.
I militari hanno effettuato gli accertamenti sia nelle sedi degli istituti scolastici che nei locali dei servizi sociali del comune puteolano.
I 106 indagati “in qualità di esercenti la potestà genitoriale” non avrebbero permesso l’istruzione scolastica a 68 minorenni.
Di questi 24 non avrebbero mai frequentato la scuola mentre i restanti 44 lo hanno fatto ma in maniera saltuaria non raggiungendo il numero di presenze necessario. L’alunno infatti non può superare il 25% di assenze in base al numero di giorni dell’anno scolastico. In alcuni casi, gli alunni non hanno ripreso la frequenza nonostante l’avvertimento formale del Sindaco di Pozzuoli.
Ulteriori ammonimenti sono tuttora in fase di istruzione da parte del Comune in stretta sinergia con i carabinieri e le altre istituzioni.