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Francia, il 23 giugno “Flashmob della defecazione”: i cittadini minacciano di defecare nella Senna

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Il governo francese ha investito quasi 1,5 miliardi di euro per ripulire la Senna in vista dei Giochi Olimpici di Parigi 2024.
Attualmente, però, la Senna presenta livelli di alcuni tipi di batteri superiori ai limiti consentiti, rendendo la sua acqua ancora troppo sporca.

Le condizioni del fiume mettono a rischio diversi eventi olimpici, tra cui la cerimonia di apertura, il triathlon e le gare in acque libere. Una delle cause principali di questa situazione è stata l’intensa pioggia di maggio, che ha sovraccaricato il sistema fognario, provocando lo scarico di acque reflue nel fiume. Nonostante l’inaugurazione imminente di un impianto sotterraneo per la gestione dell’acqua piovana e di un impianto di trattamento delle acque a Champigny-sur-Marne prevista per agosto, il problema persiste.

Oltre ai batteri, la Senna contiene alti livelli di acido trifluoroacetico (TFA), con una concentrazione di 2.900 microgrammi per litro, proveniente dai pesticidi e facente parte dei PFAS. Un rapporto di PAN Europe ha evidenziato che, tra i fiumi dell’UE, solo l’Elba presenta concentrazioni più elevate di TFA.

In merito a queste iniziative, il presidente Emmanuel Macron ha confermato la sua intenzione di tuffarsi nella Senna, sebbene non abbia specificato una data. La sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, ha invece programmato il suo tuffo per il 23 giugno.

Nel frattempo, i cittadini stanno esprimendo il loro dissenso per l’uso dei fondi destinati alle Olimpiadi invece che al miglioramento delle infrastrutture cittadine. È stata organizzata una protesta, denominata “flashmob della defecazione”, prevista per il 23 giugno, con l’hashtag #JeChieDansLaSeineLe23Juin e lo slogan provocatorio: “Dopo averci messo nella m***a, tocca a loro fare il bagno nella nostra”, minacciando, come si può intuire dal nome, di defecare proprio dentro il fiume.

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“Una pizza numero 40, per piacere” e arrivava la cocaina: tre persone in manette

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La polizia tedesca ha smantellato un caso che sembra uscito direttamente da un film.

Al centro dell’indagine, una pizzeria di Düsseldorf, utilizzata come copertura per il traffico di cocaina nascosta sotto le pizze.

Tutto è iniziato a marzo, quando un ispettore del lavoro ha rinvenuto tracce di cocaina nella cucina del locale, scatenando l’intervento delle forze dell’ordine, che hanno rivelato un sistema ben organizzato.

I clienti che ordinavano la pizza numero 40 ricevevano non solo la pizza, ma anche la droga nascosta sotto di essa.

Sebbene i dettagli sugli ordini e i costi non siano stati resi noti, è emerso che il proprietario, un 36enne di origine croata, era coinvolto in una rete criminale.

La scorsa settimana, la polizia ha arrestato tre persone, tra cui un giovane tedesco di origine russa, considerato il capo dell’organizzazione. L’operazione ha portato al sequestro di 1,5 kg di cocaina, 400 g di cannabis, 280.000 euro in contanti, orologi di lusso e armi, trovati nell’appartamento del proprietario.

Nonostante un breve rilascio, il titolare ha ripreso le sue attività illecite, fino a quando, in agosto, è stato arrestato definitivamente e la pizzeria è stata chiusa.

Le indagini hanno rivelato che l’organizzazione gestiva anche serre di cannabis in diverse proprietà, tra cui una a Mönchengladbach con 300 piante. L’operazione, che ha coinvolto oltre 150 agenti e perquisito 16 proprietà in 9 città, ha smantellato l’intera rete criminale.


(fonte: worldy.it)

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Turchia, attacco terroristico vicino ad Ankara: almeno 10 morti

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Ci sono almeno 10 morti nell’attentato alla sede della Turkish Aerospace Industry vicino ad Ankara con conflitto a fuoco e presa di ostaggi in corso.

Nell’area dell’impianto – secondo quanto apprende l’ANSA da fonti informate – sono presenti anche 8 tecnici Leonardo, che stanno bene e sono al sicuro. L’attacco a Kahramankazan, cittadina a nord ovest di Ankara che dista circa 50 chilometri dalla capitale. Lo riporta la Cnn Turk, mentre il Ministro dell’Interno, Ali Yerlikaya, aveva affermato che “l’attacco terroristico” aveva anche provocato feriti.

Secondo la Cnn Turk “due terroristi sono dentro” i locali della sede dell’Industria Aerospaziale turca. “C’è la possibilità che ci siano ostaggi”, ha fatto sapere l’emittente, mentre precedentemente aveva parlato di almeno due persone uccise al momento dell’attacco, che è stato portato avanti con un’esplosione nei pressi dell’edificio, mentre successivamente alcune persone armate sono entrate.

Al momento non è stata rivendicata l’operazione. Le immagini trasmesse mostrano una grande quantità di fumo bianco davanti all’ingresso del sito.

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Accuse di stregoneria nel calcio africano: il Sudan denuncia il Ghana

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Il Sudan ha accusato il Ghana di aver utilizzato pratiche di stregoneria durante una partita di qualificazione alla Coppa d’Africa, impiegando aglio e cipolle.

Secondo la federazione calcistica sudanese, la squadra ghanese avrebbe fatto ricorso a questi elementi per influenzare negativamente le prestazioni degli avversari.

Nonostante il Sudan abbia vinto per 2-0, le autorità sudanesi hanno avanzato sospetti, presentando una denuncia ufficiale alla Confederazione Africana di Calcio (CAF), accusando il Ghana di comportamenti non ortodossi.
Diverse testimonianze riportano che alcuni membri della delegazione sudanese avrebbero notato gesti e comportamenti insoliti da parte dei ghanesi, ricollegabili a rituali. La presenza di aglio e cipolle sul campo è stata citata come prova della stregoneria.

Il Ghana ha prontamente respinto le accuse, definendole prive di fondamento e assurde. Attualmente, la denuncia del Sudan è sotto revisione da parte delle autorità calcistiche internazionali, anche se è improbabile che venga preso un provvedimento concreto.

Non è la prima volta che credenze superstiziose e pratiche magiche emergono nel calcio africano. In passato, diverse squadre e giocatori sono stati accusati di utilizzare rituali spirituali o sciamanici per ottenere vantaggi sul campo. Un esempio è il Tanzanian Simba SC, una delle squadre più prestigiose della Tanzania, che durante la stagione 2021-2022 è stata coinvolta in tali pratiche.

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