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Trent’anni senza Massimo: “Morto un Troisi non se ne fa un altro”

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Trent’anni senza Massimo Troisi, l’attore e regista originario di San Giorgio a Cremano, la città in cui mosse i primi passi con gli amici de ‘La Smorfia’ Lello Arena ed Enzo Decaro.

Dopo le riprese dell’ultimo lavoro ‘Il Postino’, morì il 4 giugno 1994 nella casa di sua sorella Annamaria, a Ostia.
Oggi la città natale che gli ha dedicato, tra l’altro, un premio e una piazza, lo ricorda per i film più celebri come ‘Ricomincio da tre’, ‘Scusate il ritardo’, ‘Il Postino’ .

“L’eredità che ci ha lasciato Massimo Troisi è umana e culturale. Questo non è un giorno che intendiamo vivere con tristezza, ma un’ulteriore opportunità per ricordare quel capolavoro di uomo e di artista che continua a trasmettere emozioni durature ad ogni generazione”, dice all’Ansa il sindaco di San Giorgio a Cremano, Giorgio Zinno.

Noi, di Minformo, vogliamo ricordarlo con la poesia che gli dedicò l’amico e collega Roberto Benigni:

Non so cosa teneva dint’a capa;
intelligente, generoso, scaltro,
per lui non vale il detto che è del Papa,
morto un Troisi non se ne fa un altro.
Morto Troisi muore la segreta
arte di quella dolce tarantella,
ciò che Moravia disse del Poeta
io lo ridico per un Pulcinella.
La gioia di bagnarsi in quel diluvio
di jamm, o’ saccio, ‘naggia, oilloc, azz!;
era come parlare col Vesuvio, era come ascoltare del buon Jazz.
“Non si capisce”, urlavano sicuri,
“questo Troisi se ne resti al Sud!”
Adesso lo capiscono i canguri,
gli Indiani e i miliardari di Holliwood!
Con lui ho capito tutta la bellezza
di Napoli, la gente, il suo destino,
e non m’ha mai parlato della pizza,
e non m’ha mai suonato il mandolino.
O Massimino io ti tengo in serbo
fra ciò che il mondo dona di più caro,
ha fatto più miracoli il tuo verbo
di quello dell’amato San Gennaro.

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