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Cronaca

Carcere minorile, detenuto ingerisce detersivo per protesta e rischia la vita

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Siamo ad Airola, nel beneventano, dove all’interno del carcere minorile un detenuto ha ingerito un detersivo per protestare contro un mancato trasferimento.

Tuttavia il giovane ha rischiato di rimetterci la vita, se non fosse stato per il tempestivo intervento degli agenti della Polizia Penitenziaria. Ecco la denuncia fatta da Sabatino De Rosa, vice coordinatore regionale per il settore minorile per la Regione Campania del SAPPE:

“Nel pomeriggio di domenica un detenuto straniero minorenne, a seguito di una richiesta di trasferimento non ancora avvenuto, ha ingerito del detersivo in senso di protesta. Il gesto irresponsabile del recluso, non nuovo a questi comportamenti tra i quali anche un altro tentato suicidio, ha causato l’allerta di tutta la Polizia penitenziaria, in servizio e non. Si è reso necessario l’intervento del 118 per trasportarlo al nosocomio più vicino per le cure del caso. Lo stesso è rientrato in tarda notte e la Polizia penitenziaria in servizio con non poche difficoltà è riuscita ad evitare il peggio in maniera encomiabile”.

Rincara la dose Donato Capece, segretario generale del SAPPE, il quale ha così spiegato:

“L’ennesima grave vicenda avvenuta ad Airola porta alla luce le priorità della sicurezza con cui quotidianamente hanno a che fare le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria della Nazione. Questo grave fatto è la conseguenza dello smantellamento, negli anni, delle politiche di sicurezza dei penitenziari. Ogni giorno emerge sempre di più la tensione che è non più latente ma palese ed evidente. Bisogna intervenire con celerità, a tutela dei poliziotti penitenziari”.

Cronaca

Napoli, 28enne si toglie la vita in carcere: i dettagli

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Tragedia avvenuta nel carcere di Poggioreale a Napoli, dove questa notte un 28enne si è tolto la vita. Si tratta del quarto suicidio dall’inizio dell’anno a Poggioreale, l’undicesimo in tutta la regione.

Ecco il commento del Garante campano delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Samuele Ciambriello:

“Il sistema penitenziario è sull’orlo del baratro, una strage continua, ma la politica tace ed è assente. Nessun argine da provvedimenti governativi o parlamentari, solo populismo mediatico e penale anche contro la dignità delle persone detenute, dei diversamente liberi. Celle sovraffollate e tensione alle stelle, condizioni difficili che favoriscono atti di autolesionismo, scioperi della fame, scioperi sanitari. Nessun commento pubblico sui suicidi di Stato, che interrogano anche l’opinione pubblica. Ci sono omissioni di Stato, questi suicidi e gli atti di autolesionismo e le proteste rilevano un quadro inquietante che è sotto gli occhi di tutti. Indignarsi non basta più”.

Poi, conclude: “Dall’inizio dell’anno ad oggi sono 1842 i tentativi di suicidio, 11503 gli atti di autolesionismo. Tra gli 81 detenuti che si sono suicidati l’età media è di 40 anni, tra questi 8 avevano un’età compresa tra i 18 e 25 anni”.

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Cronaca

Agguato di camorra a Casoria, feriti due uomini vicini al clan: i particolari

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Attimi di paura a Casoria, dove nel tardo pomeriggio di ieri alcuni banditi hanno esploso colpi d’arma da fuoco in via Salvo D’Acquisto.

Sul posto sono intervenuti i carabinieri della compagnia locale, a seguito di una segnalazione dagli ospedali di Frattamaggiore e Acerra dove erano arrivati i due feriti: si tratta del 58enne Salvatore Barbato e del 40enne Mauro Sorrentino.

In particolare il primo sarebbe stato poi trasferito al Cardarelli di Napoli per alcuni colpi subiti al braccio, al polmone e al gluteo, e dov’è stato sottoposto a intervento chirurgico. Invece il secondo è stato colpito al braccio destro senza riportare particolare conseguenze, che gli hanno consentito di essere dimesso.

Intanto gli inquirenti battono la pista dell’agguato, poiché i due feriti sarebbero vicini al clan Moccia.

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Cronaca

Tragico incidente in parapendio, morto un uomo: grave la figlia

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Tragico incidente avvenuto a sul lungomare di Ponente a Milazzo, in provincia di Messina, nel quale un uomo è deceduto per arresto cardiaco dopo essere precipitato con il parapendio.

Non c’è stato niente da fare per lui, nonostante gli immediati soccorsi e il trasporto all’ospedale Fogliani, dove le sue condizioni si sono aggravate irrimediabilmente conducendolo alla morte.

La figlia che era con lui durante il volo in parapendio è stata trasportata in elisoccorso al Policlinico di Messina, dove le sue condizioni sono gravi e resta in prognosi riservata, poiché nell’impatto ha perso un piede.

Sul posto sono intervenuti i Vigili del Fuoco di Messina, i quali hanno prestato soccorso ai due provvedendo anche al loro trasporto in luoghi sicuri in attesa del personale medico.

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