CAIVANO – Appare sempre più un progetto di propaganda che un gesto di generosità da parte del governo Meloni quello instaurato a Caivano a partire da quel famoso 30 Agosto scorso quando decise di nominare un Commissario Straordinario per la riqualificazione del territorio.
Finora l’unica cosa visibile del suo progetto, e su quanto non siano mai stati posti i dubbi, è stata la riqualificazione del Centro Sportivo Delphinia – rinominato non si sa per volere di chi “Pino Daniele” – i dubbi invece sono sempre stati insistenti sul fatto che la data fissata per l’inaugurazione e i successivi dieci giorni offerti ai curiosi che venivano implotonati come reclute al centro addestramento coincidessero precisamente con la data delle elezioni europee.
Dal canto suo, anche il ruolo del prete Patriciello è stato molto funzionale alla propaganda della destra nazionale, poiché da un lato si è potuto restaurare un bene da sempre attenzionato dal parroco – chissà perché – e dall’altro lato si è potuti usare il suo titolo di “professionista” dell’anticamorra, guadagnato a suon di lotte e di scoppi di petardi, per trasferire l’istituto dell’antimafia da sinistra verso destra e la dimostrazione che Patriciello abbia accettato questo compromesso sta nel fatto che quando lo scrittore e collega Roberto Saviano ha dichiarato che alla Meloni e alla destra mancano i mezzi per combattere la camorra e che non basta aprire una piscina e invitare la parrocchia all’inaugurazione per poter affermare di aver debellato il degrado sociale, politico e culturale di un territorio, e che finora si è permesso solo che la delinquenza, lo spaccio e la criminalità, dislocasse altrove, il parroco, attraverso il giornale “Avvenire” replica prontamente, affermando che purtroppo lo spaccio di droga esiste perché esistono i drogati. Come si volesse sollevare dalle responsabilità spacciatori e governo. Un po’ quando voleva legalizzare l’illegalità chiedendo alla Meloni di non far sequestrare le case agli occupanti abusivi del Parco Verde.
Quindi appare ovvia la posizione, oramai neanche tanto velata, che il parroco Patriciello ha inteso prendere durante questi sei mesi. Per la prima volta in Italia si è permesso che lo strumento dell’antimafia venisse riconosciuto anche ai partiti di destra, finora tacciati sempre di essere vicino ad ambienti borderline. Un’altra strategia promozionale ben riuscita della Premier Meloni.
Un’altra occasione che si sta verificando sul territorio e che rinsalda ancor di più la tesi della propaganda elettorale della Meloni a Caivano, è quella legata alla gestione del Centro Delphinia. Dieci giorni dall’inaugurazione, fino alle elezioni, per permettere ai caivanesi e curiosi di ammirare quanto di buono il Governo Meloni abbia fatto a Caivano. Visite che terminano, guarda caso, il 9 Giugno, ultima giornata di elezioni. Dal 10 Giugno cominciano i campi estivi e si potranno fittare i campetti, si ma come? Abbiamo avuto la curiosità e abbiamo chiesto come funzionassero i campi estivi e ci è stato risposto che il costo è di 40€ a settimana, compreso cibo e maglietta, bene, che la prenotazione deve essere fatta entro il 9 Giugno – mmm – e che sono ammessi non più di 400 bambini ma che ogni bambino ha diritto solo a due settimane di servizio, salvo rinnovo se non si è raggiunti i 400 iscritti nelle settimane a seguire. Ma come? Ci si vende come struttura all’avanguardia che può ospitare 400 bambini – numero assurdo secondo il modesto parere di un caivanese, dato che non si raggiungerà mai quell’utenza e fortuna per chi vorrebbe rinnovare la quindicina – e poi ogni bambino potrà usufruire del campo estivo per i primi quattordici giorni massimo, con un’opzione di rinnovo? Ora, ammesso che io sia un genitore che voglia aderire e ammesso che faccio in tempo a registrare mio figlio per il 9 Giugno e a inserirlo nella prima quindicina, perché devo avere il dubbio che arrivati al 24 Giugno mio figlio possa restare fuori dalle iscrizioni? Dopo, dove lascio mio figlio la mattina, dato che tutti i campi estivi saranno saturi o già terminati?
Quindi se vogliamo continuare a raccontarci la favoletta del Delphinia ristrutturato che serve a riqualificare Caivano e a togliere la delinquenza dalle strade, raccontiamocela pure ma dopo non mi si venga a dire, quando le iscrizioni al campo estivo potranno rivelarsi un flop, che i caivanesi non recepiscono le istanze della legalità. Perché se c’è qualcuno che non ha voluto i bambini al Centro Delphinia è stata proprio questa sprovveduta gestione, funzionale solo al progetto propagandistico della Premier Meloni.