«“Madre” rappresenta il corpo delle donne che tentano la rinascita attraverso la lotta, contro le avversità che le imprigiona, è un inno alla resilienza. Il corpo è retto da una croce su cui non è iscritto “Inri”, ma appunto “Madre”».
A spiegarlo è Marcella Loffredo, autrice dell’opera che in esposizione alla Domus Ars di via Santa Chiara. Tra storie di coraggio e forme di espressione nascenti la scultura fa parte di una mostra curata da Nando Sorrentino, che è stata inaugurata nell’ambito della prima edizione del “Premio Campania Coraggiosa”.
Durante la manifestazione, l’associazione culturale “Non me ne vado” ha premiato gli artisti con un’opera creata dal maestro Domenico Sepe. Tra le opere spicca quella di Loffredo che rappresenta il ventre di una donna incinta: «L’idea dei calchi mi è venuta pensando alle mani di mia nonna. Volevo conservare qualcosa di lei, attratta dalla forma strana delle sue unghie corte e larghe, ed è proprio con lei che mi cimentai con le prime prove di calchi», racconta l’artista.
La svolta è arrivata, però, quando Loffredo ha cominciato ad avere commissioni da personalità di successo ed esponenti politici oltre regione. Da lì l’idea che l’esperienza poteva essere ripetuta anche da altre persone. «Realizzo calchi del corpo – continua – ogni parte può essere calcata, ma ho anche portato una nuova moda in Italia, quella di realizzare forme delle mani degli sposi durante i matrimoni». Così un hobby è diventato una forma d’arte al punto che “Madre” è stata esposta durante l’evento “Premio Campania Coraggiosa”. La mostra lega il mondo dell’amministrazione pubblica che comprende i sindaci, a quello delle imprese private, di imprenditori, avvocati, attori, musicisti, stilisti e giornalisti.
L’evento porta inoltre con sé il marchio “Campania”: saranno in esposizione per una settimana le opere di Domenico Sepe e Michelangelo Della Morte, per arricchire ancora di più questa iniziativa, a cui è stato concesso il patrocinio del Comune di Napoli e del Consiglio Regionale della Campania.