Il comune di Giugliano è ancora sotto shock per quanto avvenuto qualche giorno fa ad Antonio Russo, 63enne del posto morto a seguito di un incidente nel cantiere della Metropolitana di Napoli a Capodichino.
Pertanto la figlia Giusy ha voluto parlare di quell’incidente, che ha spezzato la vita del padre e della sua famiglia:
“Uno sterminio che deve finire. Quello che ci teniamo a dire è che questo accade perché il lavoro edile non è visto come usurante, ma oltre i 60 anni non si hanno più i riflessi di un giovane, nonostante nostro padre fosse molto scrupoloso, un ottimo lavoratore, un capo cantiere di quarto livello”.
Poi, continua: “Nostro padre non era uno sprovveduto: aveva 43 anni di contributi, sempre nello stesso settore. Chiediamo solo che gli venga riconosciuta la sua dignità di grande lavoratore e faremo di tutto per far sì che questo accada. Non ci servono colpevoli, ma vogliamo, desideriamo, che la verità esca fuori, per nostro padre: un grande uomo. E questo sterminio deve finire”.