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Scienza

Strutture aliene e Via Lattea: emissioni compatibili in almeno 7 stelle

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Almeno sette stelle della Via Lattea emettono una radiazione infrarossa che potrebbe essere compatibile con la presenza di ipotetiche megastrutture aliene, le cosiddette sfere di Dyson.

E’ una possibilità emersa da uno studio pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society da un gruppo di ricerca internazionale, guidato da Mati’ as Suazo dell’Universita’ svedese di Uppsala.
Secondi gli studiosi, se le sfere di Dyson esistessero davvero, dovremmo essere in grado di riconoscerle dalla grande quantita’ di radiazioni infrarosse che emettono a causa del loro surriscaldamento.

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Scienza

Domani il lancio della missione spaziale Polaris Dawn: la prima passeggiata spaziale

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Atteso per domani mattina, alle 9:38 ora italiana, il lancio di Polaris Dawn, la prima missione spaziale privata a prevedere un’attività extraveicolare, ovvero una ‘passeggiata spaziale’, e che si spingerà fino a 1.400 chilometri di altezza, la più alta con umani a bordo dopo le missioni lunari Apollo.

Il lancio che sarà trasmesso in streaming sul sito ANSA Scienza è stato rinviato a domani mattina a causa di una perdita nel sistema di caricamento dell’elio usato per pressurizzare il combustibile.
La missione, finanziata dall’imprenditore statunitense Jared Isaacman e gestita da SpaceX, sarebbe dovuta partire a fine luglio con una capsula Dragon a bordo di un razzo Falcon 9 dal Centro Spaziale Kennedy in Florida ma il traffico diretto alla Stazione spaziale internazionale ha fatto slittare Polaris Dawn di alcune settimane e ora sono emersi alcuni piccoli problemi tecnici.

Polaris Dawn è la prima tappa del programma Polaris, una serie di missioni private con equipaggio sostenute dal miliardario Jared Isaacman che nel settembre 2022 ha già guidato Inspiration4, la prima missione turistica a portare in orbita astronauti non professionisti.

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Attualità

Emergenza caldo, attesi 28mila morti nel nostro Paese

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L’arsura ci attanaglia da mesi. Sono anni che le estati europee risultano essere tra le più calde di sempre. I tassi di mortalità sono elevati, oltre la media, e secondo la rivista scientifica “The Lancet Public Health” potrebbero triplicare.

I decessi correlati al caldo oscillano da 0,6 a 47 ogni 100.000 persone, con tassi più bassi nel Nord, Regno Unito e Paesi scandinavi, e più alti nel Sud del continente.

In base allo studio scientifico tra i Paesi maggiormente colpiti dai rialzi termici c’è l’Italia, assieme a Spagna, Grecia e alla Francia del Sud.

Lo studio ha raccolto dati su 854 città europee con oltre 50mila abitanti, concludendo che le vittime delle alte temperature sono in aumento esponenziale.

Il numero di morti nella sola Europa, dunque, è destinato ad aumentare. In Italia, in particolare, passerebbero da 10.433 a 28.285 entro il 2100 ma se si salisse di un solo grado in più, a 4°C,  si arriverebbe a oltre 45mila decessi.

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Scienza

I nottamboli hanno capacità cognitiva superiori al resto della popolazione

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L’Imperial College di Londra ha analizzato i dati di oltre 26 mila persone presenti nel database di UK Biobank per comprendere quali abitudini potenziano le funzioni cerebrali.

La prima evidenza fornita dallo studio è che chi dorme tra le sette e le nove ore ha delle capacità cognitive superiori rispetto a chi dorme meno di sette ore o più di nove, ma la vera sorpresa è arrivata dai risultati che distinguevano i soggetti in base al cronotipo: chi affermava di dedicare le ore serali allo studio o alle altre attività ha raggiunto risultati superiori ai cosiddetti mattinieri, che sono stati superati anche dagli “intermedi”, gli individui del campione che non si riconoscevano pienamente in nessuna delle due categorie.

Accanto al periodo giornaliero di maggiore attività e alla durata del sonno, è stata confermata l’importanza dello stile di vita: i risultati migliori si sono registrati tra coloro che seguivano un programma di sonno coerente, tra i soggetti più giovani del campione e che non fumavano o non consumavano alcolici. Sebbene anche la qualità del sonno influisca sulle capacità cognitive, non si sono registrate differenze sostanziali rispetto alla media nei soggetti affetti da insonnia, salvo nei casi più gravi.

I risultati di questa analisi dovranno comunque essere confermati in futuro, anche alla luce di alcune limitazioni registrate nella raccolta dei dati, come la mancata considerazione del grado di istruzione o dell’ora in cui sono stati somministrati i test cognitivi, ma sono stati sufficienti per far affermare al co-responsabile dello studio, il professor Daqing Ma, che la politica dovrebbe tenerne conto e agire per rendere i tempi della società conformi con i nostri ritmi circadiani.


(fonte: thegap_media)

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