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Cercola

Cercola, minacciava gli elettori di farli perdere l’alloggio se non lo votavano

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Gli elettori venivano intimiditi facendo leva sulle case popolari dove vivono, sull’eventualità che l’elezione a sindaco del candidato “sbagliato” potesse determinare «una cacciata generale». 
È quanto emerge dall’inchiesta, dei carabinieri e della Dda di Napoli, sotto la guida dei pm Henry John Woodcock e Stefano Capuano, che ha fatto luce sul voto di scambio politico-mafioso a Cercola, in provincia di Napoli, in occasione delle amministrative del maggio 2023.

In una conversazione intercettata dai militari, a parlare sono due dei sette arrestati e una donna: si tratta di Giovanni de Micco, di sua figlia Giuseppina, e di una elettrice che cercano di spaventare per costringerla a votare il loro candidato.

Lo scorso 6 maggio sono finiti in carcere Antonietta Ponticelli, figlia del boss ergastolano Gianfranco, risultata essere rappresentate di lista a dispetto di una condanna per associazione mafiosa; Giuseppina De Micco, 50 anni; i fratelli Sabino e Giusy De Micco, 25 e 30 anni; Salvatore Capasso, 45 anni, e Pasquale De Micco, 51 anni. Ai domiciliari per Giovanni De Micco, 75 anni, padre di Giuseppina.

(fonte: il Mattino)

Cercola

Cercola, ascensore usata come deposito della droga: sequestrati 600 g di hashish

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Cercola, questa notte, i carabinieri della locale Tenenza hanno arrestato per detenzione a fini di spaccio Immacolata Coppola, 43enne (nata a Napoli il 06/10/1980), del posto, già nota alle forze dell’ordine.

I militari hanno deciso di perquisire l’abitazione della donna e lì hanno appurato che la 43enne avesse creato un’intercapedine interna creata all’interno del vano ascensore del proprio condominio. Nel nascondiglio, che poteva essere aperto solo da una chiave trovata in possesso della donna, i militari hanno rinvenuto e sequestrato 600 grammi di hashish.

Nell’abitazione, invece, sono stati rinvenuti e sequestrati un coltello verosimilmente utilizzato per il taglio della sostanza stupefacente, un bilancino di precisione e la somma in contanti di 235 euro ritenuti provento del reato. L’arrestata è in attesa di giudizio.

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Cercola

Napoli est e Cercola, 7 arresti per voto di scambio elettorale

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I voti venivano venduti per 30 euro al primo turno e 20 al ballottaggio. Le elezioni Amministrative del maggio 2023 al Comune di Cercola sono al centro delle indagini condotte dai carabinieri, coadiuvati dai pm Stefano Capuano ed Henry John Woodcock con il procuratore Nicola Gratteri, che ipotizzano tentativi di condizionare la consultazione.

I Carabinieri della Compagnia di Torre del Greco hanno eseguito una ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 7 persone (di cui 6 sottoposte alla misura in carcere, una agli arresti domiciliari) gravemente indiziate, a vario titolo, dei reati di scambio elettorale politico-mafioso nonché di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione elettorale e di detenzione e porto in luogo pubblico di armi, delitti aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare le associazioni di tipo camorristico denominate clan Fusco-Ponticelli e De Micco-De Martino, operanti sul territorio di Cercola e nell’area orientale di Napoli compresa tra i territori di Ponticelli, Barra e S. Giovanni a Teduccio.
In particolare, all’esito delle indagini svolte dai Carabinieri della Compagnia di Torre del Greco e della Tenenza di Cercola, emergeva che gli indagati, in occasione della tornata elettorale per le elezioni amministrative del comune di Cercola, fissata nelle date del 14 e del 15 maggio dell’anno 2023 e del successivo ballottaggio del 25 e 26 maggio, avrebbero creato, con una perfetta organizzazione e suddivisione di compiti e ruoli, un meccanismo volto ad inquinare l’esito delle suddette consultazioni elettorali.
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e, quindi, presunte innocenti fino a sentenza definitiva.

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Cercola. Violenza di genere, manovre pericolose in auto per uccidere moglie e figlie.

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La sua storia non era mai stata raccontata. Sulle scrivanie dei Carabinieri nessuna denuncia.
Nessuno dei maltrattamenti subìti per oltre un anno era stato denunciato. Fino a questa notte.

Un 47enne di Casoria raggiunge in auto moglie e figlie di 11 e 15 anni. Erano a cena dalla cognata e lui è lì per riportarle a casa. E’ l’una passata, l’uomo è ubriaco e le donne gli chiedono se è in grado di guidare. Lui le spinge nell’abitacolo e chiude le sicure. La cognata assiste alla scena e chiama il 112, fornendo un primo allarme. L’auto parte. Ad ogni svolta, ad ogni curva il 47enne compie manovre azzardate. Tenta di far schiantare l’auto, per uccidere tutta la famiglia.

L’operatore della centrale operativa attiva le ricerche ma non sa con precisione dove si trovino.
Così contatta la vittima, finge di essere il dipendente di una pizzeria. La donna comprende e in modo discreto e implicito fornisce indicazioni. Il carabiniere in centrale riesce a raccogliere le informazioni necessarie e guida le pattuglie.

I carabinieri della tenenza di Cercola arrivano in pochi minuti e bloccano la strada al 47enne Le tre donne si liberano e fuggono, mentre l’uomo è fuori di se. Prova ad aggredire moglie e figlie anche in presenza dei militari. L’intervento dura diverse ore, l’uomo è incontenibile e viene fermato con molta difficoltà, anche grazie all’intervento del 118. Verrà portato all’ospedale del Mare e poi al carcere di Poggioreale. Dovrà rispondere di maltrattamenti in famiglia aggravati. Le tre donne, invece, ricostruiranno in caserma gli ultimi 365 giorni trascorsi nel dolore. 12 mesi di aggressioni e insulti ingiustificati, spesso guidati dall’abuso di alcol.

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