L’orrore vissuto dai detenuti del carcere minorile Cesare Beccaria di Milano si tramuta nelle testimonianze delle vittime, ascoltate dai giudici in merito ai soprusi subiti dagli agenti della Polizia Penitenziaria.
In particolare, i detenuti hanno riferito che gli agenti gli davano botte così forti da farli svenire, talvolta anche 10 contro uno. Poi via ai pestaggi con i sacchi di sabbia, consumatisi in celle specifiche scelte per le punizioni e le vessazioni.
Pertanto, una delle testimonianze raccolte riguarda un pestaggio avvenuto nel 2021:
“Quando hanno iniziato a picchiarmi, mi sono protetto raggomitolandomi con le braccia intorno al viso: ero ammanettato e le ginocchia verso il petto per proteggermi dai colpi, ho sentito dei colpi sulla schiena e un bastone che si spezzava”.
Inoltre come emerge dall’ordinanza del Gip Stefania Donadeo, dalle testimonianze e dalle immagini delle telecamere e dalle intercettazioni, nella sequenza delle violenze ce n’è una ritenuta ‘la più grave’: si tratta della spedizione punitiva nei confronti di un ragazzo che aveva la colpa di aver reagito alle molestie sessuali di una delle guardie.
Infatti in sei, dopo averlo reso inoffensivo con spray al peperoncino, lo avrebbero insultato e pestato a sangue, per poi ammanettarlo e colpirlo mentre lui era a terra e tentava di difendersi con un pezzo di piastrella. In seguito lo avrebbero portato in cella d’isolamento e denudato, prendendolo a cinghiate fino a farlo a sanguinare, lasciandolo a terra e senza indumenti.