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CAIVANO, sia fatta luce su Campiglione: il comunicato

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Le recenti vicende riguardanti la formazione del comitato per il festeggiamento della santa patrona di Caivano, “La Madonna di Campiglione”, hanno sollevato numerose preoccupazioni. I prelati del santuario, considerando il venir meno di diverse figure che negli anni precedenti avevano partecipato al comitato, mi hanno chiesto di incentivare la sua costituzione. Questo nuovo comitato avrebbe dovuto essere composto da persone integre e gestire i fondi esclusivamente tramite canali tracciabili. Queste condizioni e caratteristiche del comitato sono state da me richieste come elementi imprescindibili, ma soprattutto auspicate dalla triade commissariale che gestisce il comune, sciolto per infiltrazioni mafiose. Tuttavia è emerso un cambio di direzione nelle intenzioni dei religiosi subito dopo queste dichiarazioni.

Secondo la prassi, un prelato del Monastero di Campiglione dovrebbe far parte del comitato, ma ad oggi non è stato ancora designato. L’atteggiamento del monastero, che sembra ostacolare la formazione di un comitato con nuovi criteri di selezione e rettitudine, solleva dubbi e interrogativi sulla trasparenza e l’integrità di questo processo.

Inoltre, durante un primo tentativo di costituzione del comitato, è stato riferito che alcune figure chiave nelle gestioni precedenti dell’evento e dei fondi si sono ritirate non appena è stata proposta una gestione completamente trasparente e controlli penali sui partecipanti. Questa coincidenza pone interrogativi urgenti: esiste una volontà di rischiare una gestione opaca dei fondi?

Ci si chiede quindi: la combinazione di un comitato irreprensibile e la gestione tracciabile dei fondi non è gradita? A chi e perché?

Date queste circostanze, è essenziale che la Procura avvii un’indagine approfondita per indagare su possibili ingerenze o intenzioni ambigue e per chiarire ogni aspetto della gestione dei fondi negli anni passati. È fondamentale garantire che ogni operazione futura sia condotta con la massima trasparenza e sotto il controllo rigoroso delle autorità competenti.
Per quanto sopra, è stato informato il Vescovo della diocesi di Aversa.

On. Pasquale PENZA

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A Napoli la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre

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Nella solennità di San Francesco di Paola, patrono della “Gente di Mare”, nella omonima Basilica Pontificia di Napoli, in piazza del Plebiscito, a Napoli, si è tenuta la celebrazione in memoria dei caduti di tutte le guerre, di terra, di cielo e del mare.

Numerosa la partecipazione di autorità civili e militari, tra cui il Viceprefetto di Napoli, Dario Annunziata, dell’Ammiraglio Ispettore della Marina Militare Pierpaolo Budri, del presidente dell’Associazione Nazionale Marinai d’Italia di Napoli Antonio Varriale.

È stata deposta una corona in memoria dei caduti a cura dell’Anmi, mentre il Presidente della Delegazione Provinciale dell’Oncsc Alfredo Migliaccio ha ribadito lo spirito di cooperazione tra le componenti associative d’arma, che rendono viva la memoria di chi ha combattuto per garantire la nostra stessa esistenza.

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Effetto dazi sulle Borse mondiali: “rischio di recessione per l’economia mondiale”

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I dazi di Trump “liberano l’America” ma fanno crollare i mercati, da Parigi (-3%) a Wall Street (-2,76%), con il Nasdaq in calo di oltre il 4%.

Milano lascia sul campo il 2,8%. Francoforte il 2%, Londra l’1,43%, favorita da tariffe più leggere rispetto agli altri Paesi, e Madrid l’1,23%. Il crollo del greggio (Wti -7% a 66,67 dollari al barile) e le tariffe commerciali sull’acciaio frenano Tenaris (-8,22%), Saipem (-6,86%), Prysmian (-5,08%), Antofagasta (-7,25%) e Anglo American (-6,44%).

“Le prospettive per l’export e l’impatto diretto e indiretto dei dazi sono un grosso motivo di preoccupazione“. Lo si legge nel resoconto (minute) della riunione della Bce del 5 e 6 marzo, che dà conto anche dei dubbi dei Governatori sul segnale da dare sui tassi d’interesse: i membri del Consiglio direttivo giudicavano “importante” che la comunicazione non dia un segnale in alcuna direzione in vista del meeting di aprile, “tenendo sul tavolo sia un taglio dei tassi che una pausa, in funzione dei dati in arrivo”.


(fonte: Ansa)

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Commercio, sempre più negozi cittadini e centri commericali chiudono con ricadute sull’occupazione

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Sempre più negozi cittadini chiudono con ricadute sull’occupazione.
Se ne apre uno, abbassano la serranda tre, secondo un noto sindacale nazionale di settore.
La crisi è stata acuita ultimamente dalle vendite on-line con consegna a domicilio, di questo passo si rischia che i centri urbani, senza più esercenti, diventino città-dormitori, più brutte, deserte e anche più pericolose.

“Assolutamente sì, è indispensabile un intervento dall’alto per fermare questa deriva che sta arricchendo sempre gli stessi colossi globali e impoverendo le economie locali. In Italia, il commercio fisico è stato lasciato senza strumenti per competere – dice Gaetano Graziano, Vicepresidente dell’associazione dei direttori dei centri commercialiAltri Paesi – continua – hanno capito il rischio e hanno agito: la Francia ha imposto una tassazione sui giganti del web per riequilibrare la concorrenza, la Germania ha investito nel supporto tecnologico ai negozi e il Regno Unito ha ridotto le imposte sugli esercizi commerciali per abbattere i costi di gestione. Nel nostro Paese, invece, non si è fatto nulla di tutto questo, con il risultato che le chiusure aumentano e i centri urbani si svuotano. Senza una strategia nazionale che includa sgravi fiscali, incentivi per la digitalizzazione e una regolamentazione più equa per l’e-commerce, il commercio locale sarà destinato a scomparire, con conseguenze gravissime sul PIL, sull’occupazione e sulla qualità della vita nelle nostre città.”

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