CAIVANO – Viaggia spedito l’iter procedurale per il processo sul “Sistema delle estorsioni” di Caivano, dopo i venticinque avvisi di garanzia inviati il 20 Marzo scorso, ieri è stata la volta del Tribunale del Riesame, invitato ad esprimersi sui provvedimenti di misura cautelare emessi a carico di quattordici indagati il 12 Marzo scorso.
Dalle attività investigative emerse la perdurante operatività del clan Angelino, egemone nel campo delle richieste estorsive in danno di imprenditori e commercianti tra Caivano e i comuni limitrofi.
In quell’occasione fu arrestato anche un vigile urbano del Comune di San Cipriano (Caserta), a cui i carabinieri e la Dda contestarono il concorso esterno in associazione mafiosa. Le indagini, riguardano il periodo tra maggio e novembre 2023, i militari riscontrarono un vero e proprio rastrellamento delle realtà economiche del territorio (Caivano e zone limitrofe) da sottoporre a estorsione: sono infatti ben 36 gli episodi estorsivi consumati o tentati dal clan Angelino documentati dalla Procura.
Alcuni dei destinatari delle misure cautelari furono ritenuti anche responsabili di avere favorito la latitanza del capo del gruppo criminale Antonio Angelino individuato e arrestato il 9 luglio 2023.
Qualcuno di questi però è stato ritenuto non meritevole della misura cautelare tant’è che per Grimaldi Capitello cui la Procura lo accusava di associazione mafiosa, difeso dall’Avv. Claudio Castaldo di Caivano, il Tribunale del Riesame ha ritenuto opportuno annullare l’ordiananza di custodia cautelare, poiché la sua posizione, dibattuta in aula dall’eccellente difensore, è stata ritenuta troppo marginale per un’accusa così grave.