Il Tribunale di Napoli, con decreto del 21/3 u.s., ha ritenuto ammissibile la proposta di piano di ristrutturazione dei debiti familiari avanzata da una coppia napoletana per regolare diverse pendenze debitorie, fra cui il mutuo fondiario contratto con la banca diversi anni prima per l’acquisto della casa familiare.
Infatti, il prossimo mese di maggio si sarebbe tenuta la vendita giudiziale del loro appartamento poiché la famiglia, trovandosi in uno stato di sovraindebitamento, non era più riuscita a pagare le rate del mutuo.
Pertanto è stato decisivo il contributo dei legali dei debitori, gli avvocati Aniello Cirillo e Annalisa Galoppo, con il giudice che ha accolto la loro istanza e disposto la sospensione della procedura esecutiva. Ora la palla passa ai creditori, i quali avranno venti giorni di tempo per far pervenire al Giudice eventuali osservazioni per contestare l’omologazione del piano.
Ecco le dichiarazioni rilasciate dai legali:
“E’ solo il primo passo ma siamo fiduciosi. Il provvedimento è frutto dell’evoluzione interpretativa delle nuove norme che disciplinano l’accesso alle procedure di regolazione della crisi e dell’insolvenza del consumatore. Il legislatore, rispetto agli istituti introdotti dalla Legge 3/2012, conosciuta come legge antisuicidi, ha ampliato le maglie della normativa impedendo l’accesso ai benefici della procedura solo nel caso in cui il debitore abbia determinato la situazione di sovraindebitamento con colpa grave, malafede o frode”.
In particolare, nel caso esaminato in Tribunale, i genitori si erano ulteriormente indebitati per aiutare economicamente il figlio finito in guai personali e giudiziari, proponendo di pagare i loro debiti in una misura ridotta di circa il 40% e con una dilazione in 13 anni.
Se al termine della procedura il Tribunale omologherà la loro proposta, essi godranno del beneficio dell’esdebitazione per la parte di debiti non soddisfatta dal piano di pagamento.