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Traffico illecito di rifiuti, stoccavano, bruciavano e riciclavano rifiuti, anche pericolosi, vicino a due plessi scolastici

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La Polizia di Stato ha arrestato stamane 4 persone di etnia Rom in esecuzione di un’ordinanza di applicazione della misura della custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Napoli, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia. I 4, provenienti dalla Serbia e dal Nord Macedonia, sono ritenuti gravemente indiziati dei delitti di associazione per delinquere finalizzata al traffico illecito di rifiuti e alla combustione illecita di rifiuti, nonché di furto pluriaggravato.

Negli anni tra il 2017 e il 2022 nel campo rom di via Cupa Perillo a Scampia  si erano verificati numerosi incendi dolosi di cumuli di rifiuti che, per quantità, non erano certamente da ricondursi agli abitanti del campo. Scattano così le indagini della Squadra Mobile di Napoli e del Commissariato di P.S. Scampia, coordinate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che accertana l’esistenza di un sodalizio criminoso, composto da soggetti di etnia Rom residenti nel predetto campo nomadi, che traeva profitto da illecite attività di gestione di rifiuti.

Come documentato dalle telecamere installate dagli investigatori oltre che dalle osservazioni condotte anche utilizzando droni, pedinamenti e controlli, l’organizzazione aveva allestito all’interno dell’accampamento un deposito abusivo di rifiuti, anche speciali, sversati sia da privati che da aziende operanti in luoghi limitrofi, nell’ottica dell’abbattimento dei costi di smaltimento.

I rifiuti, una volta trasportati all’interno del campo a bordo di appositi autocarri, venivano poi depositati in modo incontrollato in aree adibite allo stoccaggio doveavveniva la successiva separazione di metalli e di altro materiale utile, poi rivenduto a terzi, da quelle componenti invece prive di valore economico, che venivano incendiate per agevolarne lo smaltimento.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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