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I manifesti contro la Meloni della Regione sono costati 121 mila euro, la risposta dell’assessore regionale Antonio Marchiello

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È costata 121mila euro più Iva la campagna di informazione della Regione Campania attuata attraverso l’affissione di manifesti con slogan contro il Governo Meloni. Lo ha detto l’assessore regionale Antonio Marchiello, intervenuto al question time in Consiglio regionale della Campania rispondendo a un’interrogazione presentata dal consigliere della Lega Severino Nappi.

“Con specifico riferimento al quesito posto, la segreteria di Giunta competente in merito all’adozione delle procedure amministrative e contabili ha rappresentato che, all’esito di apposita procedura ad evidenza pubblica, per la realizzazione della campagna di informazione è stata sostenuta la spesa di euro 121mila più Iva”, ha spiegato Marchiello.

I manifesti della Regione Campania contro il Governo Meloni “rientrano nella strategia” perseguita dalla Regione sui temi della sanità pubblica, della politica di coesione e dell’autonomia differenziata, “tre questioni su cui oggi l’iniziativa regionale è fortemente penalizzata”. La Regione Campania difende così la campagna di manifesti e affissioni in risposta all’interrogazione di Nappi.

Sui manifesti, apparsi a Napoli e nei principali centri della regione, campeggiano scritte come “Il Governo Meloni tradisce il Sud” e “Il Governo Meloni chiude i pronto-soccorsi”, modalità espressive che secondo la Regione “rispettano la verità sostanziale corrispondente alle problematiche che l’amministrazione regionale ha evidenziato”.

L’assessore regionale Antonio Marchiello ha ricordato che “la Regione Campania ha intrapreso una serie di iniziative istituzionali, sia dal punto di vista formale legale, sia sul piano della mobilitazione pubblica, in raccordo con gli altri enti locali territoriali sui temi della sanità pubblica, della politica di coesione e dell’autonomia differenziata. Si tratta di tre questioni, la salute dei cittadini, gli strumenti e le risorse per ridurre il divario territoriale, una pubblica amministrazione sburocratizzata vicina al cittadino, su cui oggi l’iniziativa del governo regionale è fortemente penalizzata, è fortemente penalizzata”.

In particolare Marchiello ha sottolineato “il gap, nel settore della sanità, di trasferimenti e risorse dal fondo sanitario nazionale a un cittadino campano e a un cittadino del Centro-Nord; inoltre la Regione è fortemente penalizzata nell’ambito delle politiche di coesione, dove si assiste dall’estate 2022 a un’immotivata mancata assegnazione da parte del Governo nazionale delle risorse del riparto del Fondo sviluppo e coesione, che assegna l’80% delle risorse complessive, circa 25 miliardi, alle regioni del Sud.

Nonostante le formali richieste al Governo nazionale da parte della Regione Campania, assegnataria di un programma pari a circa 5,9 miliardi di investimenti, ad oggi non c’è indicazione sulla definizione del provvedimento, e anche il Tar Campania, a seguito del ricorso presentato dalla regione, si è espresso in materia disponendo nei confronti del Ministero per la Coesione il completamento dell’istruttoria entro 45 giorni, pena la nomina di un commissario ad acta.

La terza tematica per la quale sussiste gravissimo rischio per la Campania e tutto il Sud riguarda la proposta di autonomia differenziata, di cui il Governo si è fatto promotore, preoccupazione condivisa dal Consiglio regionale a più riprese. A ciò hanno fatto seguito nelle scorse settimane le iniziative adottate dalla Giunta reigonale insieme ai rappresentanti dell’Anci campania, organizzazioni sindacali e associazioni di cateogria, oltre che numerose personalità del mondo della cultura”. 

L’Ufficio stampa e comunicazione della Regione Campania, ha sottolineato l’assessore Marchiello nel corso del question time in Consiglio regionale, “ha dato voce in questi anni a questo indirizzo con gli strumenti propri della sua attività. La campagna outdoor di manifesti e affissioni è un’iniziativa che si inserisce pienamente dentro questa strategia perseguita in ogni sede istituzionale, e ha lo scopo di arrivare direttamente ai cittadini atraverso una diffusione capillare sul territorio regionale dei manifesti grazie a un linguaggio semplice, immediato e comprensibile.

Quanto alla terminologia e al linguaggio utilizzati per la definizione della campagna – ha concluso – gli uffici competenti, fatto salvo il principio di continenza, possono definire le modalità espressive nel rispetto della verità sostanziale corrispondente alle problematiche che l’amministrazione reigonale ha evidenziato”.

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