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Su TikTok annunciano ritorno del clan Sarno, un video che sta diventando virale sul web parla della rinascita del sodalizio criminale

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Un video che sta diventando virale sul web parla della rinascita del sodalizio criminale di Ponticelli che sembrava sparito da anni. Il procuratore capo di Napoli: “La camorra cerca pubblicità sui social, ma noi siamo pronti”

Da alcuni gironi gira un video sul web in cui tre uomini con passamontagna maneggiano armi e proiettili (pubblichiamo il video integrale in basso). La scritta in sovrimpressione è inequivocabile: “I Sarno regnano a Ponticelli, siamo tornati”. Un messaggio che non intimorisce il procuratore capo di Napoli, Nicola Gratteri, il quale a margine di una conferenza stampa in Comune ha commentato: “La camorra usa i social per farsi pubblicità. Sono tornati? Noi siamo presenti, ci siamo già”.

Il clan, operante nel quartiere Ponticelli dall’inizio degli Anni ’80, era stato considerato finito quando Ciro Sarno, detto o’ sindaco, divenne collaboratore di giustizia nel 2009. Un ritorno della famiglia camorristica sarebbe una notizia terribile per Napoli Est, nei mesi scorsi al centro di una faida.

Gratteri si è soffermato sull’utilizzo dei social da parte delle mafie: “La prima organizzazione a usare Facebook in Italia per i propri affari e per lanciare sfide è stata la camorra. La malavita organizzata usa i social network per farsi pubblicità. I nipoti dei boss che oggi sono in carcere mostrano la loro ricchezza nei video e sembrano lanciare un messaggio ai ragazzi ‘vieni con noi perché siamo il modello vincente’. I ragazzi dei basi e dei quartieri poveri di Napoli, quelli che non hanno nulla e non possono contare sulla famiglia, prima o poi ci cascano. Noi dobbiamo non li dobbiamo giudicare, né lasciare soli. Dobbiamo far capire che far parte della malavita non conviene perché i camorristi guadagnano come un idraulico, ma rischiano la morte o il carcere a vita”.

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Si ipotizzano omicidio e disastro colposo per l’esplosione a Ercolano

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Si ipotizzano i reati di omicidio colposo plurimo e di disastro colposo nelle indagini sull’esplosione di una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio che ieri ha causato la morte di tre giovani, un 18enne, che lascia un bimbo di 4 mesi, e di due gemelle di 26 anni.
    Secondo quanto si è appreso l’onda d’urto ha proiettato il corpo del 18enne a decine di metri dal luogo dell’esplosione: la salma è stata recuperata e poi trasferita al secondo policlinico di Napoli dove verrà sottoposto a esame autoptico.

Oggi dovrebbero essere recuperate le salme delle altre due vittime: ieri, infatti, si è resa necessaria la sospensione dei lavori per il timore di altri scoppi visto che l’area era disseminata di polvere pirica e botti inesplosi.
    Identificato, nel frattempo, dai carabinieri il proprietario dell’immobile che era stato adibito abusivamente alla produzione e al confezionamento dei fuochi d’artificio: si tratta di un 38enne che, accompagnato dal suo avvocato non ha voluto rilasciare dichiarazioni agli inquirenti.

La sua posizione ora è al vaglio del sostituto procuratore di Napoli Vincenzo Toscano.
    Intanto i militari sono al lavoro per fare luce sulle cause della deflagrazione: al momento non ci sono certezze su come si sia innescato lo scoppio. L’area, già da ieri, per motivi di sicurezza è interdetta al passaggio dei veicoli e delle persone.
    Nelle prossime ore è prevista la bonifica da parte degli artificieri dell’arma dei carabinieri mentre i vigili del fuoco procederanno alla rimozione delle macerie. Successivamente si procederà alla messa in sicurezza della zona.

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Litiga con la compagna e scappa con il figlio di lei

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PIETRAMELARA – Ristretto ai domiciliari litiga con la compagna e scappa con il figlio 11enne di lei, ore di angoscia per una donna di Pietramelara

La madre dell’undicenne si è rivolta ai carabinieri e sporto denuncia rivolgendo un appello ai militari: “Aiutatemi a trovare mio figlio. Voglio solo sapere dove sta il mio piccolo e riabbracciarlo al più presto. Sto vivendo un incubo”. Scattate le ricerche, sul capo dell’uomo oltre all’evasione dagli arresti pende anche l’accusa di sottrazione di minore.

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Castellammare di Stabia rientro blindato per gli alunni

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Oggi gli alunni di Scanzano sono entrati in classe accompagnati dai genitori e protetti dalla presenza dei carabinieri. Non si placa la tensione all’istituto ‘2 Panzini’, dove giovedì scorso un gruppo di genitori e parenti dei bimbi hanno aggredito una docente di sostegno.

“La scuola deve essere un luogo dove si lavora e si studia nella serenità, e nell’armonia, è comunque grave che 30 ‘parenti’ si siano arrogati il diritto di esercitare una sorta di ‘giustizia fai da te’ contro un’insegnante.

L’episodio testimonia l’imbarbarimento di una società sempre più violenta, che ha necessità di recuperare i valori della civile convivenza”, lo scrive Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito

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